Fumata nera alla Camera, Meloni arriva tra gli applausi [VIDEO]

Ancora in alto mare l’accordo per la presidenza di Montecitorio, la Lega punta a ottenere la poltrona e candidata Giorgetti e Molinari, il Pd chiede la vice-presidenza. Attenzione però a Italia Viva, Matteo Renzi sa bene come giocare sulle votazioni. 

Inizia oggi la XIX legislatura della Repubblica italiana. Alle 10 del mattino viene convocata l’assemblea che riunisce in Aula i neoeletti a Montecitorio ma ancora nessuna soluzione per l’elezione del presidente della Camera dei Deputati, al contrario di quanto avvenuto invece al Senato dove presiederà le sedute l’esponente di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa.

L’ingresso di Giorgia Meloni in Aula è stato accompagnato da un lungo applauso nelle fila del Centrodestra il quale però non ha ancora chiuso l’accordo sulla presidenza. Nel pomeriggio è stata aperta la terza votazione ma anche questa sembra destinata a concludersi in un nulla di fatto. Il quorum necessario è per la maggioranza dei due terzi  dei presenti computando anche le schede bianche e le nulle, ovvero 267 voti.

I GIOCHI A MONTECITORIO

I partiti si muovono secondo le proprie strategie, tra cui quella di proporre dei candidati di bandiera tra le fila per stanare eventuali “traditori” o di segnare i nomi in modo inequivocabile per contare su quanti voti il gruppo può contare ed evitare un secondo “caso La Russa” come quello di stamattina a palazzo Madama.

E’ Silvio Berlusconi l’avversario per Meloni in questa sfida a Montecitorio. La leader di Fratelli d’Italia ha messo all’angolo Matteo Salvini (alla Lega dovrebbero andare ben 6 ministeri ma non il Viminale per il segretario) e ora punta nel suo mirino le alte pretese del Cavaliere, apparso molto nervoso questa mattina dopo il definitivo NO per l’ingresso al governo della senatrice azzurra e fedelissima del leader di Forza Italia, Licia Ronzulli.

A rischio in voti di FI quindi ma Meloni trova un alleato inaspettato in questa vicenda. Ettore Rosato, presidente di Italia Viva, durante una intervista in radio, non ha escluso la possibilità che il Terzo Polo alla Camera possa votare per un candidato della Lega, qualora sia Giancarlo Giorgetti o Riccardo Molinari. Come da abitudine Matteo Renzi dissimula: “Se mi sento di escludere un voto a Molinari? Persona competente, ma non lo votiamo” afferma il leader di IV, ma rimane il principale sospettato per quanto accaduto a palazzo Madama e con lui niente è da escludere.

GIRO DI POLTRONE

Il presidente della Camera sarà quindi con tutta probabilità un leghista mentre le vice-presidenze e i vari ruoli di questori e segretari d’aula dovrebbero essere distribuite tenendo in considerazione anche i candidati dell’opposizione. Il Partito Democratico è il primo gruppo parlamentare fuori dalla maggioranza e dovrebbe ottenere le vice-presidenze di entrambe le Camere, i  nomi che circolano sono quelli di Nicola Zingaretti e Debora Serracchiani, mentre il Movimento 5 Stelle si candida per i questori. Italia Viva e Azione puntano a ottenere il questore della Camera o a un paio di segretari.

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