Pesante perdita per il calcio italiano e mondiale, che è pronto a dire addio ad uno dei giocatori più rappresentativi dell’ultimo ventennio calcistico.
Il mondo del calcio tutto si unisce in un momento di tristezza per accompagnare al suo addio al calcio uno dei fenomeni della sua storia recente.
Stiamo parlando di Franck Ribery, attaccante francese classe 1983 in forza alla Salernitana dalla scorsa stagione e fermo ai box per un infortunio dallo scorso 19 agosto.
Cresciuto nelle giovanili di Lille e Boulogne, Ribery è stato un calciatore dalla classe immensa, vincendo praticamente tutto quello che poteva vincer con la maglia del Bayern Monaco, con la quale ha giocato 425 partite segnando 124 gol e fornendo la bellezza di quasi 200 assist.
Nove titoli di campione di Germania, un Mondiale per Club, una Supercoppa UEFA, una Champions League nel 2012/13 con l’assist per il decisivo gol di Arjen Robben che ha portato i bavaresi sul tetto d’Europa sono i titoli principali vinti da quello che è stato a tutti gli effetti uno dei signori del calcio.
Nel 2013 si è anche seduto sul podio del Pallone d’Oro dietro a Cristiano Ronaldo (al suo secondo trionfo) e a Leo Messi, ma nello stesso anno ha vinto il premio di UEFA Men’s player of the year proprio davanti a Messi e CR7.
Dopo 12 anni di Bayern la Fiorentina decide di portarlo in Italia. Con i Viola giocherà 51 partite segnando 5 gol e fornendo circa 10 assist. Dopo due stagioni a Firenze per lui si fa avanti la Salernitana, che lo prende a parametro zero. Con i granata gioca 25 partite non riuscendo mai a segnare e venendo di fatto fermato da moltissimi infortuni.
Non è finita qui
Sono proprio tuti questi infortuni che hanno portato alla decisione del campione francese di appendere gli scarpini al chiodo e salutare i campi da calcio dopo 20 anni di onorata carriera.
La sua avventura nel mondo del calcio però non sembra essere finita qui. Il francese ha infatti deciso sì di rescindere il suo contratto di 125 mila euro netti al mese, ma di rimanere a Salerno nelle vesti di dirigente. Il suo obiettivo è quello di iscriversi prima possibile al corso di allenatore e di iniziare ad allenare, partendo magari dal settore giovanile del club campano, a cui è molto legato dopo una sola stagione molto sentita in tutta la città con una salvezza miracolosa.