Rischio povertà, è allarme: italiani sempre più a rischio

I numeri e le percentuali snocciolate dall’Istituto di Statistica mostrano che il sogno di abolire la povertà è parecchio lontano. 

L’Istat fotografa una situazione pessima ma sostanzialmente stabile nel tempo. In lieve aumento le disuguaglianze tra famiglie ricche e famiglie povere.

In Italia sono quasi 12 milioni le persone che rischiano di finire in povertà, che in termini percentuali significa il 20,1% della popolazione totale. A rischio chi ha un reddito annuale di 10.500 euro, inferiore al 60% rispetto a quello mediano.

A rivelarlo l’Istat, nel suo rapporto sulle condizioni di vita e il reddito delle famiglie italiane. L’indagine si basa su dati raccolti nel 2021, riferiti all’anno precedente. A livello nazionale non si rilevano scostamenti significativi rispetto agli ultimi dodici mesi. Secondo altri indicatori l’111,7% degli italiani vive in famiglie a bassa intensità di lavoro. Ovvero quelle famiglie con membri tra i 18 e i 59 anni che hanno lavorato meno di un quinto del tempo.

La situazione economia delle famiglie italiane è monitorata dall’Istat attraverso l’indicatore dell’esclusione sociale. È un indicatore composito, che tiene in considerazione diverse condizioni: reddito, intensità di lavoro e deprivazione materiale.

Oltre il 25% degli italiani a rischio povertà o esclusione sociale

Secondo gli indicatori dell’Istat sono oltre 14 milioni gli italiani a rischio povertà o esclusione sociale: il 25,4% del totale, vale a dire più di una persona su quattro. Si tratta di dati in linea con quelli degli anni precedenti (2020 e 2019). Il reddito medio delle famiglie italiane è pari a 32.812 euro, cioè 2.734 euro al mese. Siamo ancora lontani dai livelli di reddito precedenti alla crisi economica del 2007. Una perdita che si aggira attorno al -6,2% rispetto ai livelli pre crisi.

A rischiare di più in termini di povertà e esclusione sociale sono le persone che vivono in famiglie numerose, con cinque o più persone. Nelle famiglie con tre o più figli, infatti, il rischio nel 2021 è salito al 41,1%. Un aumento considerevole rispetto al 2019, quando si aggirava attorno al 34,7%. Superiore alla media anche il rischio per le persone sole (30,6%). In forte aumento rispetto al 2019 anche il rischio nelle famiglie monogenitoriali (33,1%). Tre anni fa era attorno al 34,5%. Ancora più elevato il rischio di povertà o esclusione sociale per i nuclei con almeno un cittadino straniero: il 42,2%.

Lievemente peggiorata la disuguaglianza: nel 2020 il reddito totale delle famiglie più ricche ha superato di 5,8 volte quello delle famiglie più povere. Nel 2019 era invece di 5,7 superiore. Un valore che avrebbe toccato una quota decisamente più alta (6,9) senza interventi a sostegno delle famiglie.

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