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Politica

Le “assunzioni curiose”: esplode la polemica sull’ex ministra

Il fratello, il suo ufficio stampa, il suo consigliere e il capo di gabinetto. Le persone vicine alla ministra Dadone avrebbero la capacità di farsi assumere (con ottimi stipendi) in ruoli che non sembrano avere nulla a che fare con le loro competenze: lo denuncia Il Giornale.

Pesanti critiche per la ministra uscente Fabiana Dadone. La titolare del dicastero per le Politiche giovanili in quota Movimento 5 Stelle è sotto accusa per le assunzioni effettuate sia durante il suo mandato che nelle ultime ore, tra cui il fratello Flavio Dadone come “consulente esperto per i rapporti con gli organi rappresentativi delle regioni” con l’invidiabile stipendio di 40milla euro l’anno.

L’assunzione del parente di Dadone risale al 28 gennaio del 2019 quando Giulia Grillo, altra esponente grillina, ricopriva il ruolo di ministra della Salute nel Governo Conte I. “Non faceva niente tutto il giorno” è quanto affermato da uno dei lavoratori del ministero (secondo quanto riportato a Il Giornale), a fare ulteriore scalpore il fatto che Flavio non sia in possesso di alcun requisito per ricoprire il ruolo, essendo laureato in ingegneria biomedica e, come si legge nel suo curriculum, le sue competenze siano relative alle “elaborazioni di piani di acquisto per apparecchiature biomediche”. L’unica precedente esperienza nelle istituzioni risale al 2014 quando lavorò per il Consiglio Regionale del Piemonte nella IV commissione sanità, guarda caso proprio a guida M5S.

Avrebbe dovuto interfacciassi con le regioni, ma il ruolo era un po’ ambiguo – afferma ancora la fonte – Tutti sapevamo che era lì perché segnalato da sua sorella. Fabiana e Giulia erano amiche, era ovvio. Scontato”. Interpellata da un giornalista de Il Giornale, la ex-ministra Grillo risponde così alle domande: “Sì, ovvio che sono amica di Fabiana. Il fratello? Lo conoscevo già prima di andare al Ministero”.

GLI “AMICI” DELLA MINISTRA

Non è la prima volta che Dadone finisce sotto la lente d’ingrandimento dei giornalisti per l’assunzione di collaboratori. Rimane ancora aperta la questione degli ingaggi al teatro Carlo Felice di Genova e riguarda tre contratti firmati di proprio pugno dalla ministra per Marco Sanzari (consigliere della ministra per le relazioni istituzionali), Manuela Svampa e Matteo Ventricelli (assistenti stampa), assunti per un totale di 200mila euro con la responsabilità di gestire e organizzare la prossima edizione del Premio internazionale di violino Niccolò Paganini. Premio, tra le altre cose, presieduto da Giovanni Panebianco, capo di gabinetto di Dadone.

Le tre figure che sono state scelte hanno specifiche competenze nell’ambito delle relazioni istituzionali finalizzate agli habitat culturali e di spettacolo. Sono figure che ho avuto modo di conoscere e con le quali avevo avuto modo di collaborare nell’ambito di un convegno, di una manifestazione nazionale, che si è tenuto nel novembre 2021 sulle dipendenze qui a Genova” afferma Claudio Orazi, soprintendente della Fondazione teatro Carlo Felice, al Tgr Rai della Liguria.

INCARICHI SORPRENDENTI

La direzione generale Spettacolo del ministero della Cultura ha posto questioni di legittimità sulle consulenze, ritenute inopportune. Per il direttore generale Antonio ParenteSembrano applicarsi alla Fondazione teatro Carlo Felice di Genova – in quanto ricompresa nel conto economico consolidato delle pubbliche amministrazioni ai sensi della legge 196/2009 nonché percettore di contributi pubblici – i principi di trasparenza e di buon andamento dell’amministrazione. Con la verifica, da un lato, dell’economicità degli incarichi conferiti, possibile soltanto mediante l’indizione di procedure ad evidenza pubblica e, dall’altro, con la verifica del rapporto costi/benefici in relazione al conferimento degli incarichi in questione”.  E aggiunge nei suoi quesiti “Il conferimento di eventuali incarichi previsti in dotazione organica a favore di consulenti esterni potrebbe apparire elusivo dei vincoli procedurali e di spesa posti dall’ordinamento per le assunzioni a tempo indeterminato e determinato”.

Dubbi sollevati anche dalla consigliera genovese del Partito Democratico Donatella Alfonso il quale in una interrogazione al sindaco Marco Bucci, che ricopre anche la carica di presidente della Fondazione teatro Carlo Felice, chiede le “ragioni addotte per la scelta di queste tre figure professionali, a quanto appare non legate né all’ambito musicale né alla città di Genova, e come siano state motivate le indicazioni di spesa”.

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