Esplosione del ponte di Crimea, Mosca accusa Kiev: sono 8 al momento gli arresti per quello che il Cremlino definisce “attentato terroristico”. L’Ucraina nega le accuse.
Alla luce di quanto successo sabato 8 ottobre, Mosca considera l’esplosione sul ponte dello stretto di Kerch come un “attacco terroristico” organizzato dai servizi segreti ucraini. E secondo l’intelligence russa (Fsb), riporta la Tass, l’attacco al ponte di Crimea sarebbe stato pianificato dal capo dell’intelligence militare ucraina, ovvero Kirill Budanov. Le autorità russe avrebbero dunque arrestato otto sospetti in relazione all’esplosione, che ha gravemente danneggiato un ponte strategico che collega l’area annessa alla Russia.
“Finora cinque cittadini russi e tre fra ucraini e armeni che hanno partecipato ai preparativi dell’attentato sono stati arrestati nell’ambito di un procedimento penale”, avrebbe dichiarato l’Fsb. Sarebbero inoltre stati identificati almeno 12 complici nei preparativi dell’attentato: 3 ucraini, 2 georgiani e un cittadino armeno, con la consegna di esplosivi che ha attraversato la Bulgaria, la Georgia e l’Armenia.
“Il servizio di sicurezza federale, insieme al comitato investigativo, hanno stabilito che l’organizzatore dell’attacco terroristico sul ponte di Crimea è la Direzione principale di intelligence del ministero ucraino della Difesa, il suo capo Kyrylo Budanov, i suoi dipendenti e agenti. Sono stati arrestati cinque cittadini russi e altre tre persone fra cittadini di Ucraina e Armenia che hanno partecipato alla preparazione di questo crimine”. Questo si leggerebbe nella nota ufficiale della Fsb.
Nell’attentato di sabato scorso sono stati usati 22.770 kg di esplosivo, spiega ancora l’intelligence russa, sottolineato che le cariche sarebbero state posizionate su 22 pallet da trasporto, avvolte in rotoli di polietilene da costruzione. L’esplosivo occultato sarebbe poi stato spedito dal porto di Odessa alla città bulgara di Ruse all’inizio di agosto. E ancora, riporta la Tass, la spedizione sarebbe stata organizzata sulla base di un contratto siglato il 2 agosto tra Translogistics UA (Kiev) e Baltex Capital (Ruse).
Secondo l’agenzia di stampa russa, nell’esplosione sono morte almeno quattro persone. L’Ucraina, dal canto suo, non ha confermato ufficialmente il suo coinvolgimento, ma alcuni funzionari ucraini avrebbero celebrato l’incidente, mentre un alto funzionario ucraino avrebbe respinto le indagini da parte del Cremlino. “L’intera attività dell’Fsb e del Comitato investigativo russo non ha senso”, ha affermato all’emittente pubblica ucraina Suspilne il portavoce del ministro degli Interni, Andriy Yusov. E ancora, avrebbe definito le istituzioni russe come “false” e “al servizio del regime di Putin“. “Per questo non commenteremo le loro prossime dichiarazioni sulla vicenda”, ha infine incalzato il portavoce.
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