Giuseppe Conte apre al confronto sulla riforma del reddito di cittadinanza. Purché nessuno pensi di smantellarlo, avverte.
Il leader del M5s commenta anche l’apertura di Confindustria allo scostamento di bilancio contro il caro bollette.
Il reddito di cittadinanza è una misura al centro del dibattito politico. Il Movimento Cinque stelle ne ha fatto una delle bandiere della sua agenda politica. Mentre sul fronte del centrodestra più volte è stata ventilata la volontà di rivedere a fondo, o perfino di abolire, il sussidio. Prima fra tutti la premier in pectore Giorgia Meloni, che in più occasioni ne ha proposto la cancellazione. Anche il Terzo Polo ha espresso spesso le sue perplessità sulla misura.
L’Istat però, nel suo ultimo report sul reddito delle famiglie italiane, ha segnalato che tra 2020 e 2021, negli anni più duri della pandemia, il reddito di cittadinanza ha salvato dalla povertà oltre 1,3 milioni di famiglie. Senza il beneficio sarebbero cadute sotto la soglia di povertà.
Un tema caldo sul quale è tornato a parlare il leader del M5S, Giuseppe Conte. “Siamo consapevoli che la riforma del reddito di cittadinanza, per coloro che sono idonei al lavoro, deve ancora incrociare una più organica ed efficace riforma del sistema delle politiche attive”, ha detto Conte ai parlamentari del M5s riuniti in assemblea.
“Ci stiamo lavorando – ha aggiunto Conte – e su questo intendiamo confrontarci con tutte le forze politiche”. Al tempo stesso il presidente del Movimento ha messo dei paletti ben chiari: “Ma che nessuno pensi di smantellare questo necessario sistema di protezione sociale, più che mai necessario in questa fase recessiva”.
Conte ha anche commentato l’apertura di Confindustria a una manovra da 40-50 miliardi, anche con lo scostamento di bilancio, contro il caro bollette per salvare imprese e alleviare le famiglie.
“Ora tutti si svegliano e immaginano manovre da decine di miliardi. Ora anche Confindustria parla di una manovra da 50 miliardi. Meglio tardi che mai”, commenta Conte. Che poi aggiunge: “Solo che a Confindustria è bene chiarire che non può continuare così che quando si sostengono le imprese è debito buono e quando si sostengono le famiglie che non arrivano a fine mese è debito cattivo. Queste distinzioni, che filano limpide in astratto e sono buone per conferenze accademiche, si scontrano con la dura realtà di una spirale recessiva ormai in atto”. Queste le parole di Conte in assemblea con i parlamentari eletti.
Infine, l’ex premier ha indicato l’obiettivo della legislatura: “dobbiamo restituire il primato alla politica”. Dopo il governo di larghe intese che “ha finito per scacciare nell’ombra la politica, esiliandola sullo sfondo”. Il ritorno della “buona politica”, spiega Conte, è necessario. Altrimenti “saremo sopraffatti dalle crisi in corso”, ha concluso il leader del Movimento.
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