Tragedia sul lavoro nel Napoletano, dove un operaio ha perso la vita cadendo da una palazzina a tre piani per motivi ancora da accertare.
Ancora una morte bianca, soltanto 24 ore dopo la giornata nazionale delle morti sul lavoro.
L’ennesimo incidente sul lavoro è avvenuto stamattina a Portici, in provincia di Napoli. La vittima è un operaio di 59 anni, precipitato dal tetto di un palazzo di tre piani nel centro storico. Secondo le prime ricostruzioni del tragico incidente, l’uomo stava posizionando la guaina sul lastrico solare quando, per cause ancora sconosciute, è caduto nel vuoto. L’impatto col terreno è stato fatale all’operaio 59enne. Avrebbe sbattuto la testa sull’asfalto, morendo praticamente sul colpo. Quando i soccorritori del 118 sono giunti sul posto non c’era già più nulla da fare per lui. Hanno solo potuto constatarne il decesso,
A lanciare l’allarme, stamattina verso le 11, sono stati alcuni residenti del popoloso quartiere dell’Addolorata. A avvertire i soccorsi i passanti che hanno assistito alla scena. Sul luogo dell’incidente mortale sono sopraggiunti anche i carabinieri della stazione di Portici e quelli della Sezione Operativa della compagnia di Torre del Greco. I militari hanno eseguito tutti i rilievi del caso indispensabili per stabilire con precisione la dinamica del tragico infortunio sul lavoro, purtroppo rivelatosi mortale. Secondo la prassi seguita in queste circostanze, nei prossimi giorni sul cadavere dell’operaio 59enne sarà eseguita l’autopsia per fare luce con più precisione sulla dinamica dell’incidente e sulle cause della morte.
I sindacati: «Inaccettabile parlare di fatalità»
Sull’incidente costato la vira all’operaio di 59 anni è intervenuto il sindacato Fillea Cgil Napoli. In un comunicato il segretario generale Giuseppe Mele ha dichiarato: «A 24 ore dalla giornata nazionale sulle morti sul lavoro, in Campania registriamo l’ennesima vittima sul lavoro in edilizia. L’ennesima tragedia, l’ennesimo rimpianto su cosa si poteva, si può e si deve fare per fermare questa strage senza fine. Al di là delle singole responsabilità che verranno accertate dalle autorità competenti, è arrivato il momento di fare una seria riflessione su cosa intendiamo per cultura del lavoro sicuro a Napoli e nella nostra regione, attivando subito una cabina di regia permanente che coinvolga istituzioni, sindacati, enti paritetici e centri di formazione che abbia il compito di mettere in campo ogni strumento possibile per porre un freno alla lunga scia di morti bianche nel settore edile».
Anche l’UGL ha scritto una nota, firmata dal segretario generale (Paolo Capone) e Maria Rosaria Pugliese, segretario regionale UGL Campania, per ribadire quanto sia «inaccettabile parlare di fatalità di fronte ad una vera e propria strage quotidiana».