La Turchia chiede alle parti belligeranti, Kiev e Mosca, di cessare quanto prima il fuoco. Anche Pechino manifesta preoccupazione per l’escalation.
È ancora allarme in Ucraina dopo la rappresaglia missilistica russa all’attacco al ponte di Kerch, in Crimea.
Da Ankara arriva un appello a Russia e Ucraina per giungere a un cessate il fuoco “al più presto possibile“. Lo ha detto il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu durante un’intervista televisiva.
Il capo della diplomazia russa Serghiei Lavrov ha detto che la Russia è pronta a prendere in considerazione un’eventuale proposta di incontro tra Putin e Biden al G20 previsto per il 20 novembre in Indonesia se questa dovesse essere inoltrata. A riferirlo l’agenzia di stampa statale russa Tass.
Anche Pechino manifesta “preoccupazione” per l’escalation del conflitto tra Russia e Ucraina, che ieri hanno visto le truppe russe lanciare missili sulle città ucraine. Una pioggia di fuoco che ha ucciso almeno 19 persone, come segno di rappresaglia per l’attentato al ponte di Crimea.
“Siamo preoccupati per l’evoluzione della situazione e invitiamo le parti interessate a risolvere adeguatamente le divergenze con il dialogo e le consultazioni”. A dare voce alle preoccupazioni cinesi la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, senza pronunciare condanne specifiche. Pechino, ha aggiunto la portavoce, “è disposta a collaborare con la comunità internazionale per continuare a svolgere un ruolo costruttivo nell’allentamento delle tensioni”.
Nella notte c’è stato un nuovo attacco russo a Zaporizhzhia, città nell’Ucraina meridionale. Lo ha comunicato il governatore della regione, Oleksandr Starukh. Stando a quanto riferito dal Kyiv Independent, i missili russi hanno preso di mira un sito infrastrutturale. Almeno 15 esplosioni hanno scosso la città di Zaporizhzhia, ha fatto sapere in un tweet la viceministra degli Esteri ucraina, Emine Dzheppar. Sono stati colpiti dai razzi “un istituto scolastico, un istituto medico ed edifici residenziali”. Si ha notizia di una vittima dei bombardamenti.
Stamattina le sirene antiaeree sono tornate a suonare a Kiev e in tutto il Paese. Lo riferiscono sia la Bbc che la Tass. Mentre secondo il portale ucraino di notizie Strana, il Servi\zio di emergenza del Paese ha diffuso messaggi che invitano a rimanere nei rifugi e a non ignorare gli allarmi aerei. Sono state sentite esplosioni nella regione di Kiev e nelle città di Rivne (a ovest) e Kryvyi Rih (a sud).
Manca di nuovo elettricità in alcune zone di Leopoli, nell’ovest dell’Ucraina, dopo quello che viene definito un “attacco a infrastrutture“. Così scrive su Telegram il sindaco di Leopoli, Andriy Sadovyi. “A Leopoli sono state udite esplosioni. Ci sono problemi con l’elettricità”, ha spiegato il sindaco. Anche il governatore regionale, Maksym Kozytskyi, ha mandato un messaggio analogo, parlando di “un attacco a strutture energetiche nella regione di Leopoli. Rimanete nei rifugi. Non diffondete foto, video e voci non verificate”.
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