Covid-19 in Francia, finisce sotto inchiesta l’ex premier Edouard Philippe. L’ex presidente del Consiglio dovrà comparire davanti la Corte di Giustizia e rispondere delle accuse sulla gestione della pandemia.
In Francia riflettori puntati su Edouard Philippe, ex premier del Paese. La Corte di Giustizia della Repubblica, il tribunale dei ministri in Francia, ha infatti convocato Philippe in data 24 ottobre a seguito dalla sua iscrizione nel registro degli indagati in merito alla gestione della pandemia di Covid-19.
Primo ministro dal 15 maggio 2017 al 3 luglio 2020, dopo il primo lockdown venne sostituito da Jean Castex. Oggi è sindaco di Le Havre e presidente del partito centrista Horizons. Le ipotesi di reato nei suoi confronti sono quelle di aver esposto al pericolo la vita dei cittadini francesi, e di aver volontariamente evitato di battersi contro una calamità. Previsto l’interrogatorio con tre magistrati della commissione istruttoria della Corte. A seguito dell’incontro, verrà deciso se far finire l’ex premier sotto inchiesta personalmente o eventuamente come testimone informato dei fatti.
Covid-19, Edouard Philippe citato a giudizio
Secondo quanto si apprende da Le Point, l’ex primo ministro Edouard Philippe è stato convocato il 24 ottobre davanti alla Corte di giustizia della Repubblica (CJR) per un possibile atto d’accusa nell’ambito dell’indagine sulla gestione dell’epidemia di Covid-19. La notizia sarebbe stata diffusa dalla procura all’Agence France- Presse.
Il sindaco di Le Havre sarà dunque ascoltato dai tre magistrati della commissione d’inchiesta del CJR. I reati contestati sono quelli di aver mettere in pericolo la vita altrui, e di astensione volontaria dalla lotta al disastro. Al termine dell’udienza, Philippe potrà essere incriminato o, se riesce a convincere i giudici che non ci sono sufficienti indicazioni gravi o concordanti che possono essere addotte a suo carico, posto nella condizione più favorevole di testimone assistito.
Nella stessa indagine giudiziaria, avviata nel luglio 2020, anche l’ex ministra della Salute Agnès Buzyn (in carica nel periodo maggio 2017-febbraio 2020) è stata incriminata per aver messo in pericolo la vita altrui in data 10 settembre 2021. L’ex ministra, tuttavia, è stata poi posta in qualità di testimone informato sui fatti. Oltre ad Agnès Buzyn ed Edouard Philippe, però, pare che anche l’ex ministro della Salute Olivier Véran (in carica dal 2020 al 2022), ora portavoce del governo, sia stato preso di mira sempre in merito alla gestione dell’epidemia di Covid-19.
Per ciò che riguarda l’ex presidente del Consiglio, alla guida del governo durante i primi sei mesi della crisi sanitaria, in una recente intervista a Le Parisien avrebbe dichiarato di essere pronto a battersi “energicamente” contro le accuse a lui rivolte.