Il presidente di Azione lamenta che il segretario del Pd non risponde alle sue richieste di opposizione comune sul tema del caro bollette. E lancia accuse verso il Pd, responsabile di divisioni e appiattimenti verso il M5S di Conte. “Decidano se è il caso di continuare a stare insieme”
“Non so come Letta voglia fare opposizione insieme se non risponde“. E’ quanto affermato da Carlo Calenda davanti ai giornalisti davanti palazzo Madama al suo primo ingresso al Senato. “Noi abbiamo mandato il testo di un piano per abbassare del 50% le bollette sulla luce e sul gas – dice il leader di Azione – e quello che è successo è che Letta non ha mai risposto. Per essere efficaci bisogna rispondere. Vuole fare un’opposizione metafisica“.
I giornalisti chiedono a Calenda se c’è la possibilità che il suo partito possa lavorare in collaborazione con il Partito Democratico per fare opposizione, la sua risposta si ferma alla questione caro-bollette sul quale non sembra trovare un feeling con il segretario del Pd. “Ho mandato un piano, ho chiesto di condividerlo perché questa è una priorità assoluta prima ancora che gli italiani accendano il riscaldamento. Rispondi? Bene, si lavora insieme. Non rispondi? Andiamo avanti noi senza di te” continua Calenda.
“IL PD NON HA NESSUNA POSIZIONE”
Pone poi dubbi sulle scelte del Pd sulla guerra in Ucraina. “Sono su chi dice che serve una tregua ma che questa tregua In Ucraina deve essere fatta continuando a supportare il Paese o sono con chi dice che in realtà dobbiamo prevedere una resa dell’Ucraina? Questo il Pd lo deve chiarire, non può tenere il ‘Ma anche’ come unica ragione dell’esistenza. Sono scelte da fare – conclude Calenda.
Già questa mattina era stata pubblicata sul Corriere della Sera una lunga intervista al capo di Azione in cui attaccava i dem, responsabili a suo dire di esser fortemente spaccati tra chi vuole seguire il M5S di Conte e chi non sa bene cosa fare. “Non c’è nessun fronte comune, neanche interno al Pd. Metà partito sta già con Conte e infatti andrà alla manifestazione che, di fatto, è una manifestazione per la resa dell’Ucraina, sette deputati su undici hanno votato contro l’invio di armi” si legge nell’intervista.
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“Ormai il Pd è già diviso in due campi. Proveranno a tenere tutto insieme attraverso un nuovo segretario che ricomincerà a dire ‘con Conte ma anche con Calenda ‘ – continua -. È una cosa che non sta in piedi. E a proposito di Ucraina, io propongo a tutti i partiti, a cominciare da Pd e +Europa, una grande manifestazione a sostegno”. Per Calenda “il Pd non riesce a trovare l’unità su nulla. E’ meglio che si guardino in faccia e decidano se è il caso di continuare a stare insieme. Mi sembra che il Pd sia un partito con cui interloquire è molto complicato. Primo perché Letta non interloquisce. Non so con chi voglia farlo, anche perché Conte non vuole parlare con lui. Di questo passo andranno alle Regionali con Fratoianni. Mi pare proprio che stiano ripetendo l’errore delle Politiche“.
E conclude “Letta ha proposto un patto d’opposizione ma non è una proposta vera, è falsa. Enrico è una persona molto umorale. I rapporti personali dominano rispetto alla politica, un po’ come ha fatto con Renzi prima delle politiche. Il tema è: siccome non sei venuto con me alle elezioni adesso non ti parlo. E’ un atteggiamento sbagliato e infantile”.