Una baby gang di quattordicenni bullizza un coetaneo arrivando a minacciarlo con una pistola (poi rivelatasi finta).
Ma la vittima è terrorizzata e non ha più rimesso piede nell’istituto dopo l’aggressione.
È sempre più allarme bullismo tra i giovanissimi. Preoccupa quanto successo a Roma, dove una gang di 14enni ha terrorizzato un coetaneo prendendolo di mira. Letteralmente, con una pistola. È quanto sarebbe successo, secondo la ricostruzione di Leggo.it, fuori dall’Istituto Gramellini, una scuola superiore della Capitale. L’episodio è avvenuto la mattina di lunedì 3 ottobre, prima che iniziassero le lezioni. Protagonisti alcuni ragazzini del primo anno.
Vittima uno studente che fin dai primi giorni di scuola è finito nel mirino di un gruppetto di bulli, passati in fretta dalle offese a schiaffi dietro la testa e spintoni. Infine gli hanno puntato contro quella che pareva una pistola ad aria compressa, un’arma coi piombini che, se sparati da distanza ravvicinata, possono fare veramente male. Il Messaggero, citando la Questura, ha riferito che si tratta di un’arma giocattolo e non da soft air. Un’arma che, per quanto finta, ad ogni modo al 14enne bullizzato è sembrata davvero autentica. E tanto è bastato per terrorizzarlo. Tanto è vero che da quel giorno non ha più messo piede a scuola, a differenza dei bulletti che lo hanno minacciato.
Gli agenti del commissariato Colombo a quel punto sono intervenuti. Sono giunti con le volanti davanti all’ingresso della scuola e sono entrati nell’istituto per identificare il ragazzo con la pistola. Dopo averlo rintracciato e trovato con l’arma addosso, gli agenti lo hanno portato in commissariato. Qui stanno cercando di ricostruire quanto successo, per capire fino dove si sia spinto il bullismo della baby gang contro il compagno, che da una settimana manca da scuola per la paura.
Leggo.it non è riuscito a rintracciare il dirigente scolastico, ma dall’istituto, riferisce, hanno fatto sapere che tra poco ci sarà un incontro con le famiglie per affrontare una situazione potenzialmente esplosiva.
Le reazioni della politica
La vicenda ha agitato anche il mondo della politica. Una condanna senza riserve dell’atto di bullismo è arrivata in una nota di Daniele Parrucci, consigliere delegato alla scuola Città metropolitana di Roma. Parrucci esprime la preoccupazione e l’indignazione per il gesto. «Rivolgiamo al ragazzo e alla sua famiglia tutta la solidarietà e il sostegno in questo momento difficile e ci auguriamo che questi episodi non si ripetano mai più – scrive nella nota -. La nostra vicinanza alla dirigenza scolastica e a tutto il personale; inoltre invito tutti gli studenti a denunciare ogni atto di prevaricazione e violenza all’interno delle scuole. Solo in questo modo potremmo arginare un fenomeno preoccupante che si esplicita anche in forme subdole e nascoste. Ringrazio le Forze di Polizia che sono intervenute tempestivamente», conclude.
L’opposizione, dal canto suo, incalza l’amministrazione guidata da Gualtieri: «14enni che puntano armi, seppur da Softair, contro dei coetanei: questa vicenda di bullismo, che sfocia nella minaccia, è inaccettabile, e rimette sotto il riflettore il tema delicato degli atti prevaricatori tra i più giovani. Non esiste un unico modo per affrontare il problema bullismo, ma una serie di iniziative organizzate, a tutti i livelli, cui ogni istituzione deve concorrere con convinzione. Gualtieri: cosa sta facendo il comune di Roma per contrastare questa piaga e per evitare che altri 14enni si trovino ad essere minacciati da una pistola? Monica Lucarelli intervenga: sono sempre più frequenti simili episodi in città. E Gualtieri si ricordi che non si governa la città da Palazzo Senatorio: ci aspettiamo che si rechi in visita ufficiale quanto prima presso l’istituto». È quanto dichiara Davide Bordoni, dirigente romano della Lega.