Lo ha soffocato e poi ha mandato le foto del cadavere del bambino alla madre: “Non ha sofferto, ora potrai divertirti da sola” le ha scritto in un messaggio con le immagini dell’atrocità commessa. Il responsabile è stato arrestato e rischia l’ergastolo.
Il cadavere del bimbo di appena 5 anni nelle fotografie mandate all’ex-moglie, il corpo straziato vittima innocente della follia di un padre nel tentativo di vendicarsi di una donna per averlo lasciato. Un gesto che definire folle non può liberare un uomo dalla responsabilità di un atroce delitto.
Questa è la tragica fine di una relazione fallita di sei anni, terminata cinque mesi con un uomo con presunti disturbi mentali e una donna che ha ricevuto una misura di protezione nell’agosto di quest’anno. Gabriel Enrique Gonzales Cubillos, questo il nome dell’assassino, ha prima rapito il proprio bambino per poi soffocarlo in una stanza d’albergo a Cundinamarca, una regione della Colombia centrale. Il bimbo si chiamava Gabriel Esteban e dopo il terrificante omicidio è stato abbandonato lì, come fosse un qualcosa da gettare dopo essersi preso una vendetta sull’ex-moglie.
IL MESSAGGIO
Ma il desiderio di “rivalsa” nei confronti della donna non poteva accontentarsi dell’omicidio del loro figlio, il padre 50enne ha deciso di fotografarne il cadavere e inviarle le foto dell’infanticidio così che potesse soffrire ancora di più per la pena della della perdita. Alla madre, Consuelo Rodriguez, ha anche scritto un messaggio WhatsApp in allegato con le immagini, inviato intorno alle 3:55 della notte: “Non ha sofferto. Ora puoi divertirti da sola con Edilson e Wesly senza Tricitico e me. Congratulazioni” alludendo alla nuova relazione che la donna aveva intrapreso dopo averlo lasciato.
L’ARRESTO
L’uomo si è poi dato alla fuga ma è stato arrestato dopo un fermo da parte di un posto di blocco della polizia. Come se non bastasse Cubillos ha anche tentato di corrompere gli agenti. Infine l’uomo, posto davanti all’evidenza delle sue responsabilità, ha confesso l’accaduto. Il delitto non era casuale ma assolutamente pianificato in ogni dettaglio, poiché ha lasciato una USB con due video che spiegano i motivi dell’uccisione del minore e anche una lettera per la sua famiglia in cui indicava che non lo avrebbero più rivisto.