Per gli Stati Uniti la guerra tra Mosca e Kiev è destinata a durare a lungo. Da qui l’idea di stabilizzare la presenza americana nella zona.
Il Pentagono sta pensando a una nuova struttura militare per coordinare le operazioni militari e il sostegno allo sforzo bellico ucraino.
L’amministrazione Usa sembra avere due certezze: che la guerra in Ucraina durerà ancora a lungo e che la Russia potrebbe rappresentare un pericolo costante non soltanto per l’Ucraina, ma anche per la stabilità del Vecchio Continente (e soprattutto per l’egemonia statunitense nell’area).
Gli Usa dunque guardano al futuro e puntano a stabilizzare la loro presenza nell’area. Da qui il progetto del Pentagono: creare un comando militare unificato in Germania, nella base di Wiesbaden. Una nuova struttura per centralizzare le operazioni di addestramento, equipaggiamento militare e assistenza logistica all’esercito ucraino.
A dare per primo la notizia del progetto è stato il New York Times. Il Pentagono ha mantenuto il riserbo sul progetto. Chiaro l’intento di non dare visibilità a un’operazione che naturalmente potrebbe alimentare le accuse di Mosca di non guerreggiare contro Kiev, ma contro due nemici ben più forti: Usa e Nato.
Finora la gran parte dell’assistenza militare a Kiev è stata coordinata dal generale Christopher T. Donahue, lo stesso che ha guidato l’evacuazione delle truppe americano dall’Afghanistan (senza brillare particolarmente). Attraverso lui sono passate – e continuano a passare – tutte le richieste ucraine agli Usa in materia di armi. Sempre Donahue cura la logistica dell’invio di armamenti, oltre all’addestramento dei soldati ucraini, svoltosi in questi mesi proprio a Wiesbaden e in altre basi vicine.
Un nuovo comando unificato: il piano di Cavoli
A novembre però il suo incaricò giungerà alla fine. Sorge dunque il problema di dare continuità al lavoro di Donahue e alle operazioni militari Usa nella zona. A questo ha lavorato in queste settimane il generale italo-americano (è originario di Pinzolo) Christopher Cavoli, la più alta carica militare americana in Europa. Il risultato dei suoi sforzi è un documento già vagliato con esito positivo, pare, dal capo del Pentagono Lloyd Austin. Positivo anche il parere della Casa Bianca.
Il documento mandato da Cavoli al Pentagono chiede di far gestire le operazioni militari Usa in Ucraina dal comando di Wiesbaden. Tra le varie mansioni assegnate al nuovo centro di comando ci sono le forniture militari, l’addestramento dei soldati ucraini ai nuovi armamenti consegnati loro dalla Nato (a Wiesbaden in questi mesi sono passati circa 2000 militari di Kiev), l’intelligence sul campo. E infine la gestione dei centri che in Ucraina e Polonia curano la manutenzione delle armi danneggiate in battaglia.
A Wiesbaden lavoreranno circa trecento persone sotto la guida dello stesso Cavoli. Si tratta di una struttura simile a quelle allestite dai militari americani in Afghanistan e in Iraq. Spetterà al comando di Wiesbaden mettere in pratica le decisioni dell’Ukraine Defense Contact Group, la coalizione di 40 Paesi messa assieme dal Pentagono a supporto di Kiev. Saranno assorbite nel nuovo comando anche le funzioni svolte finora dall’International Donor Coordination Center, un gruppo poco noto ma che in questi mesi ha giocato una parte fondamentale nel valutare le esigenze belliche ucraine. Proprio a Wiesbaden si trovano adesso gli analisti dell’’International Donor Coordination. Prima di essere ricollocati facevano base a Stoccarda.