Il Terzo Polo propone la sua ricetta contro il caro bollette: un price cap nazionale per calmierare i rincari di luce e gas.
Per mettere un tetto al prezzo del gas dovrà intervenire lo Stato con uno “scudo” da 40 miliardi, secondo il leader di Azione.
Contro i rincari vertiginosi in bolletta che rischiano di mettere in ginocchio famiglie e imprese italiane, il segretario di Azione Carlo Calenda mette in campo la sua ricetta. Serve una manovra “bazooka” a livello nazionale, per attenuare gli effetti del caro energia e ridimensionare il perso esorbitante delle bollette,
È il senso dell’iniziativa del leader del Terzo Polo, Carlo Calenda, che insieme agli altri responsabili di Azione e Italia Viva ha presentato un piano da 40 miliardi impiegabili in due anni (una prima tranche da 16 mld per il 2022 e i restanti 24 fino a marzo 2023) per permettere alla finanza pubblica di coprire le oscillazioni – all’interno di un certo intervallo – dei prezzi del gas e dell’elettricità. Un price cap nazionale in attesa di quello europeo che stenta a sbloccarsi (se mai si sbloccherà). “Non sta arrivando il tetto al prezzo del gas europeo – ha detto Calenda in conferenza stampa a Montecitorio – e quindi dobbiamo operare in Italia”.
Con un intervento di finanza pubblica per bloccare il prezzo del gas. “Il rischio che questa crisi diventi sociale – ha aggiunto Calenda – e più profonda è quasi una certezza. Non possiamo rimanere inerti fin quando in Europa non si trovi un accordo”.
Entrando nel dettaglio della proposta, Calenda, insieme a Natteo Richetti e a Luigi Marattin, ha spiegato la “ricetta” del Terzo Polo. Un piano che prevede un tetto al costo della bolletta elettrica, destinato a essere coperto dallo Stato, che ammonterebbe a 150 euro/Mwh, mentre per il gas sarebbe di 100 euro/Mwh.
Una manovra che farebbe calare le bollette del 53 per cento per l’elettricità e del 42 per cento per il gas. Un provvedimento che non porterà a fare debito: a garantire le coperture finanziarie sarebbero alcuni meccanismi come la tassazione sugli extraprofitti attraverso Ires temporanea. Altro passo vitale sarà proseguire sulla via dei rigassificatori: “C’è chi considera un rigassificatore come una bomba termonucleare – ha detto il leader di Azione – ma non c’è mai stato, da quando esistono, un incidente su un rigassificatore”.
Una proposta, quella del Terzo Polio, che verrà trasmessa al ministro uscente Roberto Cingolani e alla premier in pectore Giorgia Meloni. Calenda ha detto di aspettarsi “una risposta, perché i tempi dell’emergenza non coincidono con quelli della formazione del governo. Ho detto di fermarci e parlare in campagna elettorale, figuriamoci adesso. Su questo tutti devono collaborare. Invito formalmente i partiti di maggioranza e opposizione a prendere una posizione su questo”.
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