Lo scorso anno era una regola puntare il dito nei confronti di WhatsApp, accusato di scarsa sicurezza e poca privacy. Nel 2022 un’eccezione. In un periodo a cielo sgombro, pieno solo di funzionalità, ecco una nuvola che potrebbe portare la tempesta.
Sarà perché nel 2021 si era avvicinato ma ora è sempre distante dalla messaggistica istantanea numero uno al mondo. Sarà perché fra competitor funziona così, ma il grande accusatore di WhatsApp nel 2022 è il suo più grande nemico: Pavel Durov.
L’imprenditore russo con cittadinanza nevisiana, francese ed emiratina, noto all’inizio per essere il fondatore del social network russo VK, poi soprattutto per aver dato alla luce, insieme a suo fratello Nikolaj, Telegram, non ci va per il sottile.
La tocca piano
Un j’accuse in piena regola urbi et orbi, via social, un attacco senza remore, l’accusa tanto gravissima quanto choc che WhatsApp sia un grande strumento… di spionaggio.
“Stai lontano da WhatsApp, è uno strumento che ti sta spiando da 13 anni”. La tocca piano Pavel Durov. Per evitare che il loro telefono venga hackerato, il fondatore di Telegram ha consigliato agli utenti di utilizzare “qualsiasi app di messaggistica“, ma non WhatsApp.
Pavel Durov ha fatto riferimento a un difetto di sicurezza che WhatsApp ha scoperto la scorsa settimana, tramite cui un hacker è riuscito a dirottare lo smartphone di una persona consegnando un video corrotto al suo numero, come ha confermato, fra l’altro, anche l’autorevole Independent.
“Gli hacker possono avere accesso completo a tutto ciò che si trova sui telefoni degli abbonati WhatsApp – continua un post al vetriolo divenuto virale per la cassa di risonanza su tutti i maggiori media di settore, e non – ogni anno apprendiamo di un nuovo bug di WhatsApp che ostacola tutto sugli smartphone dei loro utenti. Non importa quanto sei ricco, se WhatsApp è installato sul tuo telefono, tutti i tuoi dati da ogni programma sono accessibili su di esso”.
Il magnate della tecnologia russa è fermamente convinto che le falle di sicurezza, bug e vulnerabilità più o meno grandi, sono in realtà artefatte, scientemente create da WhatsApp per fornire delle “scappatoie” che consentono ai governi, alle forze dell’ordine e agli hacker di aggirare la crittografia e altre misure di sicurezza.
“WhatsApp non sarà mai sicuro” tuona Pavel Durov, a meno che “non vengano apportate modifiche significative”. Con oltre 700 milioni di utenti attivi e un continuo aumento di quasi 2 milioni di utenti ogni giorno, Telegram, noto per aver messo la privacy al primo posto, è un gigante tecnologico leader.
Il problema è che WhatsApp ne ha due miliardi di utenti stimati, in tutto il mondo. Nel 2021 il gap sembrava parzialmente ridotto, ma nel 2022 il nuovo presumibilmente allungo andava stoppato in qualche modo.