L’uomo era ricoverato in terapia intensiva all’ospedale Cardarelli di Campobasso da giorni dopo aver ingerito un alimento che sarebbe ricotta
Un’altra persona ha perso la vita a causa della listeriosi. È un uomo di 75 anni, che quando era giunto in ospedale era considerato grave già perché aveva anche altre patologie pregresse.
L’uomo, di Bojano, in provincia di Campobasso, era sottoposto a ricovero nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Cardarelli di Campobasso. Giorni prima era finito in rianimazione per aver mangiato un alimento, che dovrebbe essere ricotta. È morto nel pomeriggio di ieri. In merito a questo caso, è partito un controllo da parte dell’ufficio Igiene per scoprire quale alimento abbia originato il contagio.
Generalmente, il batterio Listeria è contenuto in formaggi a latte crudo e carne tritata ma si può anche intrufolare nell’acqua e in verdure che non sono pulite. Nei giorni precedenti, dopo il caso dell’uomo deceduto dopo aver ingerito würstel di pollo, l’allerta si era diffusa per una serie di confezioni di tramezzini al salmone e maionese, la cui marca è Allegri Sapori.
La stessa azienda aveva ordinato il richiamo dalla vendita di una serie di lotti raccomandando assolutamente «di non consumare il prodotto, di riportarlo al punto vendita per rimborso o sostituzione entro il 10 ottobre». I lotti interessati da questa disposizione sono i tramezzini dei lotti 22952 1 e 22952 2, dove hanno indicato la possibile presenza di “Listeria monocytogenes”, che per l’appunto è il batterio di cui stiamo parlando.
Da quanto si apprende da una lista postata dall’Iss (Istituto Superiore Sanità), i formaggi molli sono gli alimenti che più sono esposti a questo batterio, in primis il formaggio molle con muffa sulla sua superficie, come ad esempio il Brie oppure il Camembert. Oppure, il formaggio molle con muffa all’interno della massa, come può essere il gorgonzola. E poi il latte crudo, il paté, il salmone affumicato, salumi che non sono molto stagionati, pure frutta e verdura possono essere attaccati da questo batterio.
Il ministero raccomanda, dunque, per evitare il rischio, di «lavarsi spesso le mani, pulire frequentemente tutte le superfici e i materiali della cucina che vengono a contatto con gli alimenti come utensili, piccoli elettrodomestici, frigorifero, strofinacci e spugnette», e inoltre, «conservare in frigorifero gli alimenti crudi, cotti e pronti al consumo in modo separato e all’interno di contenitori chiusi». Bisogna anche cuocere molto bene gli alimenti.