Si sente male mentre è in videoconferenza: muore di fronte ai colleghi

Il drammatico episodio è avvenuto a Cividale del Friuli. L’uomo stava facendo una videoconferenza. 

Un uomo è deceduto in videoconferenza di fronte ai colleghi. Hanno visto che si sentiva male e si accasciava sotto i loro occhi nel corso della videocall a cui avevano preso parte persone provenienti da tutto il Paese.

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Due persone, una campana e l’altra veneta, hanno chiamato i soccorsi, segnalando allo staff Sores che cosa stesse effettivamente succedendo. Agli operatori hanno spiegato chi fosse la persona che si era sentita male ma poi nessuno è riuscito a dare ulteriori info, come dove abitasse o il luogo in cui fosse in quel frangente.

Facendo una rapida ricerca in anagrafica, hanno rintracciato la residenza ufficiale dell’uomo che si era sentito male ed era nel Cividalese. Da Cividale del Friuli, quindi, hanno mandato subito un’ambulanza.

Una volta sopraggiunti in loco, i soccorritori hanno capito che si trattava della casa dei genitori dell’uomo e che la persona che si era sentita male abitava, invece, in un altro paese, dalle parti di Udine.

A quel punto, i soccorritori, su indicazione dei genitori, hanno mandato un’ambulanza da Udine, ma una volta giunti nell’abitazione da cui il 32enne era in videocall, lo hanno trovato senza vita e per lui, purtroppo, non è stato possibile far nulla se non, per l’appunto, constatarne il decesso.

Aggiornamento: chi è il 32enne deceduto

Il giovane che ha perso la vita in videoconferenza si chiamava Matteo Piuzzi, ed era un ingegnere gestionale. Si trovava in videocall con i colleghi dal suo appartamento sito a Feletto Umberto (Udine). Matteo si è accasciato all’improvviso davanti al display del computer da cui era collegato, e purtroppo ogni soccorso si è rivelato totalmente inutile.

Il giovane abitava da solo a Feletto Umberto, aveva conseguito la laurea in ingegneria gestionale all?università di Udine. Poi aveva intrapreso il lavoro per un anno a Fincantieri, a Trieste, e infine era entrato a lavorare con una multinazionale francese, per cui lavorava da tempo in provincia di Venezia. I familiari lo ricordano come un giovane brillante, elegante, appassionato del lavoro che svolgeva, molto stimato. Amava il calcio e aveva ottenuto il diploma con il massimo dei voti.

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