Segregata e abusata durante riti satanici, sconvolgente denuncia: sotto indagine genitori affidatari

Sconvolgente denuncia da parte di una quarantenne che muove accuse pesantissime ai genitori affidatari.

La donna denuncia di essere stata coinvolta anni fa in stupri di gruppo durante messe nere alle quali avrebbero preso parte uomini incappucciati con tuniche bianche.

Li accusa di averla segregata in casa, violentata e brutalizzata nel corso di riti satanici avvenuti tra le mura dell’abitazione, una villetta. Sono accuse pesantissime quelle mosse da una donna di 40 anni ai genitori affidatari che l’hanno accolta quando ancora era ragazza. Dalle violenze subite sarebbe nato anche un figlio.

Il gip ha disposto per la coppia l’obbligo di dimora e il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico. Ieri i due indagati sono stati interrogati. E hanno negato tutto, parlando di fantasia e invenzioni. L’uomo ammette l’esistenza del figlio ma non le violenze.

Tutto sarebbe accaduto una decina di anni fa in un piccolo paese della Lombardia, fino a quando la vittima si sarebbe poi trasferita definitivamente in un’altra regione. La donna ha presentato già altre denunce, quasi tutte finite con un nulla di fatto perché i suoi racconti non sono stati giudicati attendibili.

Di diverso avviso è stato invece il pubblico ministero Stefano Ammendola che dopo gli accertamenti ha chiesto, prima ancora dell’estate, una misura cautelare per la coppia (che abita in un centro nel milanese) che ha avuto in affido anche altri ragazzi.

Il racconto: stupri di gruppi durante messe nere

La 40enne, stando a quanto è trapelato dalle indagini, sarebbe stata accolta 23 anni fa dai genitori affidatari. Una volta maggiorenne sarebbe stata plagiata, segregata e violentata dal suo tutore. E non è tutto: al pm ha parlato di stupri di gruppo avvenuti durante messe nere, con la partecipazione di uomini incappucciati vestiti con tuniche bianche. Rituali satanici che avrebbero avuto luogo nel seminterrato della villetta, illuminato con delle fiaccole e con un crocefisso capovolto sul muro.

L’unico a volto scoperto sarebbe stato il tutore. Lo stesso uomo che l’avrebbe ridotta in stato di schiavitù segregandola in casa e rinchiudendola in una botola insonorizzata in occasione di visite esterne. Una situazione terribile dalla quale nemmeno la nascita di un bambino, secondo il racconto della donna, l’avrebbe messa al riparo. A un certo punto sarebbe riuscita a fuggire in un’altra regione. Ma la coppia l’ha presto ritrovata e narcotizzata, riportandola poi nella villa degli orrori.

Ma marito e moglie si difendono: negano tutto, a cominciare dai riti satanici. In questi anni la 40enne avrebbe presentato decine di denunce, tutte archiviate a parte un rinvio a giudizio, a Siena. Finito comunque in prescrizione dopo l’assoluzione in primo grado, la condanna a due anni in Appello e infine l’annullamento con sentenzia di rinvio in Cassazione. Di diverso parere sembrano essere il pm e la Dda di Milano, per i quali i racconti della donna, suffragati da una serie di perizie, sono da ritenere attendibili. Sulla stessa linea anche il giudice che ha disposto la misura cautelare per la coppia.

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