Derubato e pestato a morte in casa, prima di spirare racconta tutto: killer stanato dal Dna

Il presunto killer ha 27 anni e i carabinieri lo hanno fermato mentre si stava dando alla fuga dal nostro Paese per tornare nel suo Stato d’origine

Un uomo subì un’aggressione e una rapina all’interno della sua abitazione. L’uomo fu pestato a morte e perse la vita. Ma prima di morire, è riuscito a spiegare quanto occorso agli investigatori, che nelle ultime ore sono riusciti a loro volta ad acciuffare il presunto killer e rapinatore, tramite il Dna.

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Questa è la triste vicenda di un legale pensionato, Salvatore Laudani, pestato a morte nella sua villetta tra il 4 e il 5 settembre scorsi, in cui abitava solo a Castel di Iudica (Catania). Lo hanno pestato senza pietà, e l’avvocato, 83 anni, pur ferito in modo grave, aveva fatto in tempo a inviare un messaggio ai suoi vicini.

Il 5 settembre, di mattina, lo hanno portato con grande urgenza in nosocomio, al San Marco di Catania. Purtroppo, nonostante i sanitari abbiano fatto di tutto per salvargli la vita, l’uomo non ce l’ha fatta. Il legale è infatti morto dopo 4 interminabili giorni di sofferenza, il 9 settembre 2022. Una ferita alla testa troppo grave lo ha portato a perdere la vita.

Prima di spirare, tuttavia, è riuscito a spiegare ciò che ricordava del killer e anche quello che era accaduto nel suo appartamento. Si tratta di elementi essenziali per indirizzare gli investigatori sul percorso giusto su cui indagare.

Trascorso un mese da quel terribile giorno in cui lo hanno pestato a morte, i carabinieri sono riusciti a mettere le manette al presunto assassino, che sarebbe un giovane di 27 anni che conosceva l’avvocato e anche la sua abitazione.

L’inchiesta, portata avanti dai militari dell’Arma di Palagonia e dal Reparto Operativo di Catania, sotto la guida della Procura di Caltagirone, hanno potuto tenere conto anche dell’esame del Dna per catturare l’indagato.

I militari hanno infatti concentrato la propria attenzione su una cerchia ristretta di individui e gli esiti delle analisi scientifiche eseguite del Dna rinvenuto su una bottiglia di birra che era lì, sulla scena del delitto, hanno consentito di individuare il presunto responsabile dell’omicidio. I carabinieri sono riusciti ad arrestare l’uomo prima che lasciasse il nostro Paese, per tornare nel suo Stato d’origine.

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