Blitz antimafia regione Basilicata: indagati il presidente Bardi e la giunta

Sono oltre 100 gli indagati dalla Dda di Potenza tra uomini politici, sindaci, assessori e amministratori regionali. Arrestato il capogruppo di Forza Italia per presunti rapporti con la criminalità organizzata. Il presidente di Centrodestra della regione Vito Bardi coinvolto: “Vado avanti”.

Un vero e proprio terremoto politico alla regione Basilicata, ci sono diversi politici della maggioranza tra gli arrestati nell’ambito dell’inchiesta della della Direzione distrettuale antimafia di Potenza dopo un blitz, risulta indagato anche il presidente della regione Basilicata Vito Bardi. Le indagini degli inquirenti si muovono nell’ambito della Sanità della regione, i reati contestati sono quelli di induzione indebita, corruzione, tentata concussione e altri reati contro la pubblica amministrazione.

Al centro della questione ci sarebbe la costruzione del nuovo ospedale a Lagonegro, vicino Potenza. L’inchiesta vede coinvolte circa 100 persone tra uomini politici e amministratori lucani. “Si va avanti in un momento di crisi senza precedenti” afferma il presidente Vito Bardi “Sono come sempre disponibile a collaborare con gli inquirenti per chiarire ogni aspetto” afferma aggiungendo che “le delibere oggetto dell’inchiesta sono atti pubblici, approvate senza secondi fini“. Una perquisizione è stata eseguita presso l’ufficio di presidenza della Regione con acquisizione di vari dispositivi e l’abitazione del presidente.

GLI INDAGATI

Nell’operazione di polizia sono state emesse diverse misure di custodia cautelare in carcere che hanno raggiunto anche il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Basilicata Francesco Piro verso per il quale le accuse sono di relazioni con esponenti della locale criminalità organizzata. Su Puro scrivono gli inquirenti che “non di rado per raggiungere proprie finalità personali, politiche ed elettorali, e a scopo intimidatorio, ostentava ai suoi interlocutori i suoi asseriti collegamenti con contesti criminali calabresi“. Sotto indagine, tra gli altri, ci sono anche l’attuale assessore regionale all’agricoltura Francesco Cupparo di Forza Italia nei cui confronti è stato disposto un divieto dimora a Potenza, il vice-presidente della Giunta Francesco Fanelli, l’assessora alle infrastrutture e Mobilità Donatella Merra, l’ex assessore alla Sanità Rocco Leone di Fratelli d’Italia, il direttore generale dell’ospedale San Carlo di Potenza Giuseppe Spera e il  dirigente della giunta regionale Antonio Ferrara. Anche Gianni Rosa, neo-eletto al Senato con Fratelli d’Italia alle scorse elezioni politiche del 25 settembre è tra gli indagati, ha ricoperto il ruolo di assessore all’ambiente della Regione dal 2019 a febbraio 2022. Si trovano agli arresti domiciliari la sindaca di Lagonegro Maria Di Lascio e l’assessore comunale Gianni Mastroianni.

Il consigliere Francesco Piro

LE NOMINE IN OSPEDALE

Ci sarebbe infine un filone di indagine che riguarda le nomine del personale medico e paramedico all’ospedale San Carlo di Potenza. Le posizioni sarebbero state assegnate in base al “procacciamento di voti in occasione delle elezioni comunali di Lagonegro, gli indagati, avvalendosi delle loro prerogative pubbliche, ottenevano la promessa di voti o di pacchetti di voti, in cambio di atti del loro ufficio pubblico (trasferimenti, promozioni, assunzioni, affidamenti di servizi pubblici, vari favoritismi) collegati all’insediamento del nuovo ospedale” si legge nell’inchiesta.

I TAMPONI

I dubbi non sono solo sulle presunte irregolarità della costruzione della struttura ospedaliera e nelle nomine per posti di lavoro, sotto l’occhio delle forze dell’ordine c’è anche la gestione dell’emergenza Covid nella prima fase della crisi pandemica di marzo 2020: due famiglie di Potenza hanno denunciato l’effettuazione tardiva dei tamponi ad Antonio Nicastro e Palmiro Parisi, loro congiunti poi deceduti a causa del virus. I tamponi vennero effettuati prima ai membri della giunta regionale che a persone che ne avevano mostrato i sintomi ma non avevano potuto effettuare il test. Bardi ha sottolineato di “non aver ricevuto alcun favore” e di avere “piena fiducia nella magistratura”.

Gestione cookie