Madé Neumair, in un’intervista, parla del fratello accusato dell’omicidio dei loro genitori, Laura Perselli e Peter Neumair:«Non ho l’odio dentro di me, non penso a lui ma a volte lo sogno».
Madé Neumair, sorella di Benno, il 31enne accusato di aver ucciso i suoi genitori Laura Perselli e Peter Neumair il 4 gennaio 2021 a Bolzano, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, in cui parla del fratello.
Madé spiega al noto quotidiano che non prova odio dentro di sé, né rabbia. Dice di non pensare a suo fratello, ma «a volte lo sogno. Sono incubi. Sogno che vuole uccidere anche me oppure lo vedo che uccide loro…». La sorella di Benno racconta che il fratello, in tutto questo tempo che è stato in prigione, non hai mai cercato di scriverle. La loro casa è stata dissequestrata, e ora che cosa succederà?
Madé spiega che la casa in cui abitava con la famiglia era in affitto. La famiglia Neumair vi si era trasferita che lei aveva 9 anni, e Benno 13. «Adesso andrò a svuotarla e so già che sarà un passaggio doloroso. C’è ancora l’albero di Natale montato, ci sono i biscotti che avevo fatto io per Natale, i pigiami, le pantofole… è tutto lì come lo hanno lasciato mamma e papà, anche se Benno ci ha vissuto quasi tre settimane dopo averli uccisi. Ci sono andata con i Ris all’inizio, ma tornarci adesso… liberare, impacchettare e salutare quel pezzo di vita…non sarà facile. Finora c’è sempre stato uno spazio fisico legato a loro. Chiudere tutto in un certo senso è come farli morire di nuovo», ha spiegato.
Tornando a quel tragico giorno in cui sono morti i suoi genitori, Madé racconta che l’ultima volta che ha sentito la madre è stato «pochi minuti prima che entrasse in casa. Sono stata l’ultima persona con la quale ha parlato: alle 18:33. Era molto stanca. La nonna, cioè sua madre, era appena tornata a casa dall’ospedale ed era stata una giornata pesante. Le ho detto: dai, fatti preparare qualcosa di buono da papà. E lei: penso che sia ancora fuori perché è un po’ che non lo sento. Invece era già morto».
Madé racconta ancora che ha compreso che era accaduto qualcosa quando ha inviato una foto a sua madre e lei non l’aveva vista. Le era parso strano ma poi aveva ipotizzato che dato che era stanca era crollata. Poi il giorno seguente, aveva notato che su whatsapp appariva soltanto una spunta. Ha chiamato il padre e a quel punto le è stato chiaro che qualcosa non tornava e ha iniziato a contattare tutti, pure il fratello, che però diceva di essere col cane fuori a fare una passeggiata. E ha capito che lui mentiva.
Madé racconta di essersi dovuta fare tanta forza. Ha raccontato che quando vede il fratello in tribunale, cosa che comunque accade raramente perché lui non si presenta quasi mai in aula, non hanno contatti. Dice di non pensare al fratello. Per lei, però, è essenziale esserci anche per difendere la memoria dei suoi genitori, in quanto «alcuni testimoni sono venuti a sbranare e infangare il loro ricordo… il ricordo di due persone morte che non si possono difendere».
La 26enne racconta di aver visto e ascoltato persone che hanno giurato di dire la verità e poi inventare cose non vere, anche su di lei. Come, ad esempio, il fatto che lei fosse una figlia di serie A e il fratello un figlio di serie B:«Una falsità. I miei genitori hanno dato a Benno tutto l’amore possibile e tutto quello che gli serviva. Soprattutto mia madre. Sempre. E Benno lo sa bene».
Smentisce categoricamente anche la storia che Benno tentò di ucciderla quando era piccola. E riguardo al fatto che la madre portò Benno da un santone spiega che con la sua famiglia si recavano a Bali ogni anno e lì «c’era una persona che insegnava yoga e faceva un sacco di altre cose di quel genere, diciamo, spirituale. Vedeva Benno spericolato che continuava a tagliarsi o rompersi qualcosa e allora una volta ha detto: vi faccio la benedizione balinese anti-incidente così non si fa più male. Tutto qui».