Non è la prima volta che Ferrari viene colpita da un hacker, e per la precisione da un attacco di tipo ransomware. Anche in passato è successo che la casa del Cavallino Rampante fosse presa di mira da cyber criminali, insieme ad altre case automobilistiche del calibro di Lamborghini, ma stavolta l’attacco sembra essere più mirato.
Lamborghini, Maserati e Ferrari sono le tre case automobilistiche che sono state colpite in passato, quando la cybergang chiamata Everest aveva sferrato un attacco ai danni della Speroni S.p.A., l’azienda che fornisce i componenti per le auto sportive. Stavolta invece il colpo sferrato è stato più preciso, mentre precedentemente non era stato colpito l’asset informativo di Ferrari.
Infatti Ferrari è stata oggetto di un attacco di tipo ransomware che ha raccolto un bottino di circa 7 GigaByte di documenti riservati, anche se da una prima analisi sembra che stavolta l’asset informatico sia stato preso di mira mentre precedentemente erano stati presi dati e progetti.
Tra i dati rubati anche manuali di riparazione
Come già anticipato, non si tratta del primo attacco che Ferrari subisce ai danni dei suoi sistemi. E’ infatti accaduto che durante l’attacco del gruppo Everest ai danni di Speroni S.p.A., erano stati messi in vendita dati e progetti dell’azienda di Maranello, insieme a quelle di Lamborghini e Maserati, ma non era stata colpita l’infrastruttura informatica di Ferrari.
Non sembra tuttavia essere sorpresa la Ferrari dalle rivelazioni fatte dal sito Red Hot Cyber, che ha rilasciato una nota in cui riporta dicendo di essere «consapevole del fatto che alcuni media hanno segnalato la possibile perdita di informazioni da parte di Ferrari e la presenza di alcuni documenti online».
Nella nota si legge ancora: «Non c’è alcuna evidenza di una violazione dei propri sistemi o di ransomware e non c’è stata alcuna interruzione del proprio business e dell’operatività». Ferrari, «sta lavorando per identificare la fonte dell’evento e metterà in atto tutte le azioni necessarie».