Giappone, quelle prove che sanno di terzo conflitto mondiale: l’avviso degli Stati Uniti alla Corea del Nord

Stati Uniti e Corea del Sud hanno replicato al leader nordcoreano con il lancio di 5 missili, di cui uno è andato a schiantarsi a terra, sul Mar del Giappone. Non sarà che si va verso un terzo conflitto mondiale?

Mentre il mondo è già appeso a un filo per quanto sta accadendo in Ucraina, con un conflitto che continua dallo scorso febbraio, ora si sta prestando grande attenzione a quanto si sta verificando nell’area del Mar del Giappone.

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Dopo un periodo in cui c’è stata una certa calma, a seguito di alcuni scossoni a Taiwan per alcune esercitazioni militari della Cina in quelle aree, come replica alla visita a Taipei della speaker Usa Nancy Pelosi, quella sorta di pace è stata interrotta da un test missilistico eseguito dalla Corea del Nord. Pyongyang ha infatti lanciato un missile balistico che per almeno 20 lunghissimi minuti, è passato sul Giappone per poi schiantarsi nel mare.

Negli stessi istanti, il Times parlava di un imminente test missilistico della Russia non distante dai confini con l’Ucraina. A quel punto Biden ha lanciato a sua volta un avvertimento:«Risponderemo alla minaccia», mentre l’Unione Europea ha detto che si era trattato di una “aggressione ingiustificabile“.

La replica degli Usa è arrivata subito, con le truppe statunitensi e sudcoreane che hanno scagliato 5 missili terra-terra nel Mar del Giappone. Le cose però hanno avuto un esito alquanto imprevisto, dato che uno dei suddetti missili è andato a finire a terra nella periferia di Gangneung, in Corea del Sud, su una base militare.

Pare che per fortuna non vi siano stati feriti. «L’operazione è nata per rispondere alle provocazioni della Corea del Nord e assicurarci di poter dimostrare le nostre capacità», ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza Usa. L’impressione sarebbe quella di una sorta di escalation che sa di prove generali di terzo conflitto mondiale, con il Consiglio sicurezza Onu che dovrà calmare gli animi.

D’altronde, non ci sono solo l’invasione ucraina e le provocazioni con i test missilistici a destare preoccupazioni, ma pure le situazioni che si stanno vivendo in Libia, Kosovo e altri Paesi, polveriere che potrebbero esplodere da un istante all’altro.

Tuttavia, la crisi economica ed energetica internazionale concretizza le paure di un’eventuale conflitto mondiale, perché l’approvvigionamento di materie prime preoccupa molto di più dei missili lanciati per esercitazioni militari.

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