Tetto europeo al prezzo del gas: ecco quanto potremmo risparmiare in bolletta

Nel momento in cui la Russia sospende le forniture di gas al Tarvisio, qualcosa sembra essersi mosso sul tetto europeo al prezzo del gas.

Le distanze tra i paesi del Sud Europa (Italia e Francia in testa) e gli altri (guidati in primis dalla Germania e gli stati del Nord Europa) sembrano essersi assottigliate. Lo riferisce il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani.

La proposta di un tetto europeo al prezzo del gas ha incontrato l’ostilità di Berlino, che teme che il Vecchio Continente possa rimanere tagliato fuori dalle forniture, con il Gnl in fuga verso l’Asia. Per i tedeschi l’unica strada percorribile è negoziare direttamente coi fornitori di gas, provando a convincerli ad abbassare i prezzi. Uno sforzo da percorrere in prima battuta con le compagnie norvegesi e americane, viste le pessime relazioni diplomatiche con Mosca.

Intanto il governo tedesco ha varato un piano di interventi da 200 mld di euro che ha irritato diversi partner europei e messo in difficoltà Bruxelles. Berlino viene accusata da un lato di aver varato aiuti di stato e dall’altro di bloccare il price cap che aiuterebbe molto altri Paesi (tra i quali l’Italia).

Una soluzione di compromesso potrebbe essere quella di un “tetto con forchetta”, ovvero con un range massimo e minimo entro il quale contenere l’oscillazione dei prezzi del gas. In parallelo ci sarebbe la creazione di un nuovo indice di riferimento per il Gnl alternativo alla Borsa del gas di Amsterdam (Ttf).

Cingolani ottimista sulla possibilità di un accordo

Intervistato dal Corriere della Sera, Cingolani si è detto fiducioso. A suo giudizio l’incontro dei ministri dell’energia è andato “molto meglio di quello che io stesso potessi pensare ventiquattr’ore prima”. Sono caduti “argomenti un po’ pretestuosi, come quando qualcuno diceva che non si poteva mettere un tetto al prezzo del gas alla borsa di Amsterdam per non interferire con i meccanismi del mercato”.  Appare evidente infatti che “con i prezzi dettati da una guerra guerreggiata e una guerra economica in corso con la Russia, il libero mercato non c’entra più niente”.

In particolare c’è accordo sul fatto coi colleghi di Germania, Francia, Spagna, Polonia e Belgio sul fatto il Ttf di Amsterdam “non funziona bene per determinare i prezzi delle vendite all’ingrosso, perché dominato dagli effetti speculativi”.

Potrebbe dunque avanzare l’ipotesi di un nuovo indice basato sulla “sintesi ponderata fra il petrolio Brent, lo Henry Hub che guida prezzo del metano negli Stati Uniti e l’indice che dà le quotazioni del gas liquefatto in Cina: su questa base si può pensare a costruire un prezzo rappresentativo in Europa che sia più stabile”.

In attesa del Consiglio eurpeo del 6 ottobre

Per avere una proposta che abbia valore legale occorrerà aspettare però la proposta della Commissione europea. Ragion per cui è in preparazione una lista di 10 punti – elaborata dagli stati membri e dalla stessa Commissione Ue – da esaminare il 6 ottobre, al vertice europeo informale dei capi di Stato e dei primi ministri a Praga.

Per allora è attesa una decisione più precisa su tetto-forchetta al prezzo del gas e il nuovo indice dei prezzi sul mercato del gas.

Quanto potrebbero scendere i costi in bolletta?

Una decisione a ottobre porterebbe a risparmi in bolletta solo alla fine dell’anno. Anche se qualche leggero risparmio in bolletta entro quella data potrebbe vedersi, con qualche decina di euro in meno al mese. Mentre le grandi imprese potrebbero risparmiare centinaia o perfino migliaia di euro (le più grandi).

L’unico price cap in Europa al momento è quello in Spagna e Portogallo, ai quali la Ue ha permesso, per via della loro scarsa interconnessione energetica, di fissare a 40-50 euro al megawattora il prezzo massimo per il gas. La differenza sarà a carico dei governi, che verseranno più di 8 miliardi di euro alle aziende energetiche per compensarle.

Per gli spagnoli il prezzo dell’elettricità in bolletta è stato di 456 euro per megawattora. Senza price cap nazionale sarebbe stato di 513 euro. Un risparmio pari all’11%. Ma secondo i dati governativi in estate si sono registrate punte di risparmio fino al 35%. E in generale il risparmio medio nel periodo del price cap dovrebbe aggirarsi attorno al 15%.

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