Se pensate che spegnendo il cellulare potete diventare introvabili, vi sbagliate. Nonostante infatti un cellulare sia spento, e non un cellulare qualunque ma un iPhone, può ancora essere tracciato.
E soprattutto, nonostante gli iPhone siano tra i telefoni più sicuri a livello di schermatura dagli attacchi hacker e i rilevamenti da remoto, possono però essere in qualche modo rintracciati e attaccati lo stesso.
Questo perché anche se il telefono viene spento, a meno che la batteria non vada totalmente a zero, ci sono dei sistemi di rintracciabilità che restano comunque accesi anche se in background. Che può essere anche una buona notizia, se si pensa che è un buon modo per rintracciare il telefono anche se viene perso, ma ogni medaglia ha il suo rovescio.
Ecco come si forza un iPhone spento
A fare esperimenti sugli iPhone spenti sono stati dei ricercatori dell’università tedesca di Darmstad, che hanno stilato un documento chiamato “Evil Never Sleeps: When Wireless Malware Stays On After Turning Off iPhones“. In questo documento spiegano appunto che un iPhone spento in realtà non lo è almeno fino a che la batteria non crolla a zero.
Ci sono infatti dei chip che restano attivi anche dopo che il cellulare viene spento, in una modalità chiamata “Low Power Mode” (LPM) la quale prevede che alcune connessioni wireless restino parzialmente accese.
Si tratta di “porte” aperte per gli hacker che potrebbero usarle per infettare il Melafonino o spiarlo e anche manometterlo. Quello che i ricercatori hanno fatto è cercare di “aprire” tutte queste porte e in alcuni casi ci sono riusciti.
Quello che sono riusciti a fare è installare un malware funzionante indipendentemente dal sistema operativo iOS e che riesce a bypassare tutte le misure di sicurezza del sistema.
I modelli analizzati dai ricercatori sono i seguenti: iPhone Xr, iPhone Xs, iPhone 11, iPhone SE 2020, iPhone 12, iPhone 13. Tutti modelli abbastanza recenti che possiedono la modalità LPM anche se non tutti hanno le medesime connessioni wireless, e si pensa che anche i nuovi iPhone 14 e iPhone SE 2022 possano essere hackerati allo stesso modo.
Una cosa che però tutti i telefoni forzati hanno in comune è il fatto di essere stati “sbloccati” con il cosiddetto Jailbreak, la procedura non ufficiale con cui i Melafonini vengono forzati per installare software non approvati da Apple, che comporta la perdita della garanzia sul telefono.
Secondo il gruppo di ricercatori però non è detto che si tratti di una conseguenza del Jailbreak, dal momento che le manovre effettuate sui Melafonini non prevedono questa pratica, e quindi il rischio per i Melafonini sembra essere costituito proprio dal fatto che vadano in LPM.