Gli embrioni umani possono avere uno scopo diverso da quello del classico sviluppo che tutti noi conosciamo? Che ci crediate o meno, sì: la tecnologia si è evoluta a tal punto da permetterci di adottare una soluzione differente dalla solita, e ora ve la illustreremo.
Una azienda di biotecnologie che ha sede in Israele, Renewal Bio, è intenzionata a creare embrioni umani artificiali partendo da cellule staminali. Lo scopo è quello di prelevare ed impiantare in paziente malati organi e tessuti in formazione. Ciò, dunque, permetterebbe di allungare l’aspettativa di vita delle persone e di dare loro maggiori possibilità in poche parole.
Ma anche se molti esperti si dicono scettici sulle reali potenzialità di Renewal Bio, c’è da dire che un esperimento del genere è già stato provato, con successo, su dei topi. Evidentemente non è risultato essere un test del tutto inutile o troppo pericoloso, ecco perché vogliono portare avanti l’idea e vedere sino a dove possono spingersi.
Le preoccupazioni destate da questo esperimento
Continuando, il dipartimento di genetica del Weizmann Institute of Science è riuscito a creare dei perfetti embrioni sintetici di topo partendo da cellule staminali, e soprattutto senza l’uso di sperma, uova o utero. Ed è stato proprio il successo di questo esperimento a far alzare la mira dei programmi alla società israeliana.
Lo dichiara entusiasta pure Jacob Hanna, ossia il capo del progetto al Weizmann, parlando in merito: “L’embrione è la migliore macchina per la produzione di organi e la migliore biostampante 3D: vogliamo semplicemente emulare ciò che fa la natura. Gli embrioni replicati non potevano svilupparsi in topi completamente formati e quindi non possono essere considerati reali”. Gli è stato contestato, però, che gli embrioni sintetici di topo avevano già sviluppato un cuore pulsante, cioè la circolazione sanguigna, nonché parte del tratto intestinale e un accenno di cervello.
Tuttavia, gli embrioni umani ottenuti in questo modo sarebbero, nelle intenzioni di Jacob Hanna, la soluzione perfetta per i trapianti di tessuti d’organo, l’infertilità, le malattie genetiche e i problemi legati alla vecchiaia. Le cellule del sangue dell’embrione potrebbero essere sfruttare, inoltre, per aiutare a potenziare i sistemi immunocompromessi. Non è un esperimento da sottovalutare grazie a queste innovazioni.
L’utilizzo di embrioni umani per trattamenti medici, coltivati come in questo caso o clonati, è un argomento che salta fuori in continuazione all’interno della comunità scientifica. Purtroppo pare che sia sempre più divisa tra coloro che vedono in questa pratica un avanzamento della scienza medica e chi è preoccupato dai risvolti etici di questa tipologia di progetti.
Che possano immaginare un terribile futuro a base di creazioni fuori dagli schemi e mutamenti particolari? A questo punto è normale pensarlo, ma è anche vero che si tratti di uno scenario distopico e che non vedrà mai la luce probabilmente. Sino a quel momento, però, il mondo si evolverà passo dopo passo per consentirci di usufruire di metodi diversi per sopravvivere più a lungo.