Spesa sempre più cara, anche l’olio di semi ha subito un fortissimo aumento: ora costa come quello d’oliva. Ecco tutti gli alimenti che hanno subito rincari a causa della guerra.
Con la crisi energetica provocata dalle recenti tensioni geopolitiche, insieme ai prezzi delle bollette (che stanno mettendo in ginocchio persino le parrocchie) salgono anche quelli dei beni di prima necessità. Tra questi il cibo, che a partire dall’inizio della guerra ha assistito a un sensibile aumento dei prezzi.
Tra gli alimenti che hanno subito maggiormente i rincari, sulla spesa quotidiana vanno a impattare soprattutto il burro (+38,1%), il riso (+ 26,4%), la farina (+24%), e la pasta (+ 21,6%). Anche l’olio di semi arriva a dei prezzi vertiginosi, raggiungendo addirittura quello d’oliva.
I consumatori dovranno fare i conti anche con il rincaro subito dall’olio di semi, alimento che a partire dallo scoppio del conflitto ha visto salire il suo prezzo a livelli vertiginosi. Con un aumento registrato del +60,5%, infatti, è arrivato a costare ormai quanto il fratello più pregiato, ovvero l’olio extravergine d’oliva. Ma l’aumento, si sottolinea, potrebbe essere destinato a crescere ulteriormente, se l’emergenza energetica non accenna a rientrare.
Sono anche altri, però, gli alimenti che hanno subito una forte impennata di prezzo. Anche per questo motivo, si sono già mobilitate le associazioni dei consumatori, che chiedono al governo misure di sostegno che vadano quantomeno a mitigare le stangate sui beni alimentari. Dal canto suo, l’Unione Nazionale Consumatori avanza la proposta di bonus spesa di 600 euro per le famiglie, dato che secondo gli ultimi calcoli pare che acquistare i beni di prima necessità costerà ben 665 euro in più su base annua – 907 euro nel caso in cui si prenda in considerazione una coppia con 2 figli. Si prevedrà, inoltre, come le famiglie andranno alla ricerca di offerte nei supermercati, spostandosi anche ai più economici discount invece dei soliti negozietti sotto casa.
Oltre all’olio di semi, infatti, la spesa diventerà amara anche per tutta una serie di rincari che vede attualmente coinvolti il burro (+38,1%), il riso (+26,4%), la farina (+24%), la pasta (+21,6%). E ancora lo zucchero ha segnato un aumento del +18,4%, mentre il gelato del +18,2%. Quando si parla di alimenti freschi, poi, quelli vegetali registrano un aumento del +16,7%, le uova del +16,6%, il pollame del +16,5%, i latte parzialmente scremato del + 15,3%, il pane del +14,6% e le acque minerali del +12,9%.
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