Il caro energia spinge a livelli da record l’inflazione in Germania. Era dalla fine del 1951 che non si vedevano aumenti simili.
Berlino corre ai ripari varando lo scudo da 200 miliardi di euro per far fronte al caro bollette.
A settembre l’inflazione in Germania è letteralmente volata. Nel mese che ci siamo appena lasciati alle spalle il costo della vita per i tedeschi si è impennato al 10% annuo. Si tratta del valore più alto mai registrato da oltre settant’anni. Per essere più precisi era dal dicembre 1951 che non si registrava un aumento simile.
All’origine, tanto per cambiare, il boom dei prezzi dell’energia sulla scia del conflitto tra Russia e Ucraina. Stando ai dati provvisori resi noti dall’istituto di statistica Destatis, ad agosto l’indice dei prezzi ha fatto registrare un balzo in avanti di 2,1 punti su base annua.
Schizza verso l’alto anche l’indice armonizzato dei prezzi, che serve da riferimento da parte della Banca centrale europeo. In un anno ha raggiunto un picco di +10,9%. La Bce intende riportare l’inflazione nell’eurozona entro il suo mandato, al 2%. Obiettivo che da luglio l’ha spinta ad alzare i tassi d’interesse ben due volte, per complessivi 1,25 punti.
Inflazione trainata dal boom dell’energia
A trascinare i prezzi in Germania è il continuo boom dei costi energetici innescato dall’invasione russa dell’Ucraina: a settembre il costo dell’energia è cresciuto del 43,9% su base annua. Per calmierare il caro bollette il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato così un piano da 200 miliardi di euro per fare da “scudo” al caro energia che continua a pesare su famiglie e imprese.
“Un tetto massimo del prezzo del gas potrebbe in qualche modo smorzare l’inflazione nel breve termine”, ha dichiarato Ulrich Kater, capo economista di Deka. “Tuttavia – ha aggiunto Kater – le cose miglioreranno davvero solo se le capacità di trasporto di gas liquido potranno essere rapidamente ampliate nel prossimo anno”.
In continua crescita anche i prezzi dei beni alimentari, sulla spinta di guerre e siccità. In un anno i generi alimentari sono aumentati del 18,7%, sempre stando a Destatis. A questo si sommano gli effetti delle interruzioni delle catene di approvvigionamento causate dalla crisi sanitaria per la pandemia di Covid-19, che non smettono di gravare sui tedeschi.
In più, due misure in vigore quest’estate e scadute alla fine del mese di agosto – lo sconto sul carburante e il biglietto ferroviario mensile a soli 9 euro – “avrebbero dovuto incidere sul tasso di inflazione” a settembre, conclude Destatis senza però quantificare l’effetto dei due provvedimenti.