Stuprata a 15 anni dai cugini dell’ex: anche il revenge porn dopo gli abusi

Non bastavano le violenze di gruppo ai danni dell’adolescente di Ostia. L’ex fidanzatino ha diffuso anche un video hard.

Lo avrebbe fatto girare tra amici e compagni per vendicarsi di essere stato lasciato.

Emergono nuovi inquietanti particolari sulla storiaccia degli abusi ai danni della quindicenne di Ostia. Oltre allo stupro, anche il revenge porn. Non solo gli abusi, quindi, anche un video. Lo ha scritto ieri Il Messaggero, che racconta di come la giovanissima sarebbe venuta a conoscenza del fatto che dopo la fine della storia il fidanzato (ormai ex) sedicenne avrebbe fatto circolare tra amici e compagni un loro video intimo.

Violenza che si somma a violenza. Sarebbe stato lui infatti, l’ex fidanzatino, ad attirarla in trappola e a farla violentare da due cugini più grandi. E poi avrebbe mandato in giro il l video a luci rosse.

L’adolescente, che versa in condizioni di grande fragilità e si trova in cura per disagi psicologici, accusa quindi il suo ex. Che non soltanto si sarebbe ben guardato dal difenderla dalle violenze dei due cugini (di 23 e 24 anni, adesso agli arresti domiciliari). Ben di più: ad attirarla verso la trappola, non una ma due volte, sarebbe stato proprio lui. Una volta in macchina, un’altra a casa.

Lo sfogo in chat dopo le violenze

«Mi hanno detto dei video, in uno si vede la mia faccia, non ti avevo autorizzato a diffonderlo, sei un pezzo di m… come i tuoi cugini». Così ha reagito  la ragazzina, in preda alla rabbia e alla vergogna per le violenze subite. È uno dei messaggi scambiati con l’ex fidanzato acquisiti dalla Procura nell’inchiesta sulla violenza di gruppo a danno della ragazzina.

Le due presunte violenze sono risalenti a ottobre e novembre 2021. Di lì a poco la vittima avrebbe lasciato il sedicenne. Che per vendicarsi avrebbe fatto girare tra amichetti e compagni di scuola il filmato hard. Così il giovane ha consumato una squallida vendetta e si è messo in un altro guaio. Infatti è indagato anche per aver diffuso materiale pedopornografico, oltre che per il concorso in violenza sessuale di gruppo, riferisce sempre Il Messaggero.

Nel frattempo i due ventenni fratelli arrestati si difendono e si proclamano innocenti. Quella ragazzina non l’hanno nemmeno mai sfiorata, sostengono. Ma ci sono le chat a inchiodarli, per la pm Alessia Natale, ci sarebbero le chat. In una di questa la 15enne avrebbe scritto messaggi di questo tenore: «Mi avete fatto sentire una t…, io non volevo farlo».

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