Il ritorno di Letta alla segreteria del Pd ha prodotto un risultato peggiore della prima volta. Ma se nel 2014 fu Matteo Renzi a dare il benservito al segretario (con il benestare dei dem) questa volta è il risultato elettorale a mettere fine alla sua nuova gestione del partito.
E fu così che Enrico Letta abbandonò la guida del Pd. Per la seconda volta. Il segretario dei dem non ha saputo gestire il partito esattamente come non ha saputo gestire questa tornata elettorale e non si presenterà al prossimo congresso, ponendosi di fatto come segretario dimissionario e traghettatore, una posizione che probabilmente metterà fine alla sua esperienza politica.
Letta ha scelto una campagna a dir poco floscia, improntata più su una sorta di contrapposizione di “buoni Vs cattivi” molto simile a quella infruttuosa degli anni dell’anti-berlusconismo, incapace di scaldare gli animi degli elettori e persino quello dei suoi stessi membri di partito. Non è riuscito a creare né a tenere in piedi una coalizione di Centrosinistra, dovendosi affidare ad alleati poco incisivi come +Europa e Sinistra Italiana e facendo fuggire Azione, molto più quotato in termini di voti, ma anche quei 5 Stelle con cui ha stabilito un rapporto di amore e odio.
Enrico Letta ha sbagliato tutto ciò che poteva sbagliare, portando avanti una battaglia sui collegi uninominali dove il Pd è stato sconfitto in praticamente tutti i confronti e non lavorando a un cambio di legge elettorale che è troppo sbilanciata verso i vincitori. Per non parlare dello scellerato taglio dei parlamentari che con il Rosatellum compongono un mix disastroso per la rappresentatività parlamentare.
La colpa non è solo sua ma di chi l’ha scelto per guidare il partito. Non solo Letta non era in grado di tenere insieme il Centrosinistra e di fare una campagna elettorale degna di questo nome, ma già una volta si era fatto sfilare il partito e la guida del Paese. Difficile dire se si tratti di memoria corta o di pura faccia tosta, ma questo è lo stesso Partito Democratico che nel 2014 decise di destituirlo da presidente del Consiglio per assegnare la poltrona di premier a Matteo Renzi dopo avere eletto a congresso l’allora sindaco di Firenze come nuovo segretario.
E’ prima di trovarsi davanti a un #EnricoStaiSereno bis è stato lui stesso a decidere di staccare la spina. Il fallimento di Letta è evidente ed è il secondo consecutivo. Vedremo cosa faranno adesso i dem, sebbene come dice Dewey in Malcolm in the middle “Non mi aspetto niente, ma sono già deluso“.
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