Il referendum farsa nelle zone di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia portano Putin all’annessione di questi territori alla Russia. Il presidente poi minaccia l’Occidente.
“Il popolo ha scelto e la scelta del popolo è definitiva“ Vladimir Putin ha iniziato così il suo discorso davanti alla nazione per annunciare l’annessione delle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia alla Federazione russa. Lo “Zar” si fa forte del risultato dei referendum farsa tenutosi in queste zone nella quale si chiedeva appunto la volontà di entrare a fare parte della Russia. La zona annessa è pari a circa il 15% dell’intero territorio dell’Ucraina.
I referendum sono stati giudicati assolutamente illegittimi sia dall’Ucraina che dall’intera comunità internazionale, considerando inoltre che sono stati fortemente pilotati dall’esercito russo e avvenuti in condizioni in cui non era assolutamente possibile che avvenissero democraticamente. Putin ha comunque firmato i tratti di annessione a Mosca, violando ogni diritto internazionale.
L’ANNESSIONE
“Gli abitanti delle 4 regioni diventano nostri cittadini. Voglio che mi sentano a Kiev, che mi sentano in Occidente: le persone che vivono nel Lugansk, nel Donetsk, a Kherson e Zaporizhzhia diventano nostri cittadini per sempre. Ordino il riconoscimento della sovranità statale e dell’indipendenza” continua il presidente russo. Una modalità simile era già avvenuta in Crimea nel 2014: dopo avere occupato militarmente la penisola, Putin aveva indetto un referendum illegale nel quale la popolazione, sotto la minaccia delle armi, aveva votato per entrare a far parte della Russia.
L’ATTACCO AGLI USA
Continua poi il suo discorso il presidente russo attaccando il suo principale nemico, gli Sati Uniti: “Gli Usa sono stati il solo Paese al mondo ad aver usato le armi nucleari due volte ed hanno creato un precedente” afferma. “La russofobia dell’Occidente non è altro che razzismo e le promesse dell’Occidente di non espandere la Nato a est si sono rivelate delle sporche bugie“. E ancora “L’Occidente non vuole che la Russia sia libera, la vuole ridurre ad una sua colonia. Le sanzioni non erano abbastanza per gli anglosassoni: sono passati al sabotaggio. E’ difficile da credere ma è un fatto che hanno organizzato le esplosioni sul gasdotto internazionale North Stream“.
LA STRATEGIA
La scelta di annettere questi territori apre una doppia strategia per il presidente russo. Da un lato considererà queste zone territorio russo ragion per cui, dal suo punto di vista, è giustificato a difenderne i confini con ogni mezzo, dall’altro apre la strada alla possibilità di un trattato in quanto può dire alla popolazione di avere raggiunto l’obiettivo e di avere vinto la guerra contro l’Ucraina che “opprimeva” Lugansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia. Putin sa che difficilmente riuscirà ad entrare ulteriormente nel territorio ucraino, la popolazione si è difesa in maniera inaspettata e l’appoggio dell’Occidente è stato inatteso. La soluzione potrebbe essere quella di fermarsi e riprendere i rapporti con gli altri paesi.