Svolta storica per l’attaccante, ormai pronto a cambiare vita e stravolgere totalmente il suo passato dopo aver dedicato tutto sé stesso al calcio.
La vita, anche sportiva, è fatta di scelte profonde quanto importanti, nel corso della carriera ma anche nella fase immediatamente successiva, contraddistinta sovente da tristezza e incapacità di ponderare in modo definitivo gli scarpini al chiodo.
Come ammesso da tanti ex calciatori, il timore nasce sovente dall’incapacità di comprendere cosa fare effettivamente in questa nuova fase di vita, durante la quale non si ha più il fisico per reggere allenamenti e pressioni quotidiane ma contraddistinta comunque da numerose possibilità endogene (e non solo) all’ambito calcistico-sportivo.
Basti pensare alla reiterazione del tanto chiacchierato Totti, oggi alle prese con i vari nodi del divorzio da Ilary Blasi ma fino a qualche anno fa combattuto fino alla fine circa la scelta di soccombere alle imposizioni (come da lui mai nascosto) di ritirarsi dalla Roma e dal calcio o se cercare un’altra avventura lontano dall’Italia e in contesti come quelli transoceanici (come fatto dall’amico, collega e compagno di una vita Daniele De Rossi). Come dicevamo, però, le grandi difficoltà di una carriera contraddistinguono anche decisioni da ponderare nel loro corso.
Basti pensare alle tante avances che possano giungere da nuovi club, da valutare non solo da un punto di vista economico ma anche alla luce di quelli che sono gli interessi familiari e le esigenze professionali del singolo atleta. Ritornando al fine carriera, però, si tratta di un momento delicato quanto profondo, soprattutto per quelli che abbiano dato tutto sé stessi allo sport e si trovino, come detto, spiazzati di fronte alla decisione di cosa fare “da grandi”.
Non tanto per questioni economiche quanto, piuttosto, per l’affronto di una problematica che tanto attanaglia i giovani e tanti altri estranei al mondo calcistico. Il cercare di scoprire cosa si sia in grado di fare, oltre che a quello sport per il quale si è dato tanto senza poter però più continuare. Si tratta di una domanda che in non pochi si sono posti e che contraddistinguerà qualsivoglia atleta a fine carriera. Mai fino ad oggi, almeno a memoria, si è registrato un caso come quello di Rodrigo Palacio. L’attaccante argentino, reduce da un buon campionato in Serie B col Brescia, non si è ancora ufficialmente ritirato ma è stato presentato da una nuova squadra, il Garegnano Milano.
Si tratta di un club lombardo militante in Serie D. Nulla di male, per carità, se non fosse che non si tratta di una realtà calcistica ma cestista. Da sempre appassionato al basket, il noto volto ex Bologna ha infatti per ora deciso di dedicarsi ad una delle sue più grandi passioni dopo il prato verde. Adesso starà a lui decidere se chiosare la sua esperienza con il mondo sportivo in questo modo singolare o ritirarsi per imbattersi in esperienze di altro tipo e più canoniche per gli ex calciatori. Di seguito l’annuncio.
“Nel frattempo, in serie D lombarda, ha da poco esordito con la maglia del Garegnano un ragazzino sulla quarantina. Pare che abbia segnato un centinaio di gol in serie A. Qualcuno dice persino che abbia giocato una finale mondiale. Ora, però, ha finalmente toccato il punto più alto della sua carriera. Benvenuto tra noi, Rodrigo”
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