Tragedia per una fungaiola ricoverata in ospedale dopo aver ingerito alcuni funghi avvelenati raccolti nei boschi vicini a casa.
Quando è arrivata in ospedale le sue condizioni sono apparse subito molto gravi ed è stato necessario intubarla.
Non ce l’ha fatta Annunziata Moriero, la donna romana morta a 65 anni nel Policlinico ‘Gemelli’ di Roma dopo aver mangiato dei funghi velenosi. Alcuni giorni fa la 65nne aveva accusato un malore a Cavagnano di Montereale (L’Aquila), frazione di poco più di 2 mila abitanti ai confini col Lazio. La donna si era sentita lunedì male, forse a pranzo, dopo aver mangiato dei funghi.
Dopo il trasferimento in ospedale dell’Aquila, la signora Moriero è stata poi trasportata a Roma per essere ricoverata al ‘Gemelli’ a causa di una grave insufficienza epatica e renale.
La situazione poi è precipitata col sopraggiungere di un’insufficienza respiratoria. La paziente è morta poco dopo essere stata intubata. Non si esclude che prima di restituire il corpo alla famiglia venga eseguita l’autopsia sulla salma.
Inutile la corsa in ospedale
L’intossicazione è avvenuta quasi certamente a causa di Amanita Phalloides, il cui avvelenamento purtroppo dà quasi sempre esiti letali. Poche le speranze di rimanere in vita a meno di non riuscire a fare ricorso a un trapianto di fegato.
La donna aveva raccolto i funghi nei boschi vicini alla frazione di Cavagnano dove si trovava assieme il marito. E proprio dopo aver mangiato quei funghi – forse durante il pranzo – la 65enne si è sentita male nella giornata di lunedì.
All’arrivo a Roma in eliambulanza le sue condizioni sono apparse subito molto gravi. Non risultano intossicati altri familiari. La tragedia ha sconvolto la piccola frazione di Montereale. Un fulmine a ciel sereno per familiari e amici della coppia che faceva la spola tra Roma e Cavagnano dove la 65 ha una casa col marito.
Sono in corso gli accertamenti dei carabinieri. Quel che appare certo è che quei funghi raccolti nei boschi vicini si sono rivelati letali per la donna. Non certo l’ultimo caso di intossicazione e avvelenamento da funghi. Una ricerca del Centro antiveleni di Milano ha documentato come in vent’anni, dal 1998 al 2017, sono state ben 15.864 le richieste di consulenza per intossicazione da funghi. E di queste 12.813 i casi clinici. In 3.265 pazienti i sintomi di intossicazione o avvelenamento si sono manifestati a oltre 6 ore di distanza dall’ingestione dei funghi. In 637 casi (il 19,5% del totale) è stata eseguita una diagnosi certa d’intossicazione da amatossine. Quaranta gli intossicati deceduti a causa dei funghi avvelenati.