L’estate è ufficialmente finita e in molti iniziano a presentare i primi di malessere a causa del cambio di stagione. Ecco alcuni consigli per affrontare questo periodo al meglio.
L’estate è ufficialmente finita e in questi giorni tutti noi avremo notato il cambiamento delle temperature. Il cambio di stagione, con i suoi sbalzi di temperatura, ha degli effetti dannosi sul nostro organismo. In periodi come questo le infezioni alle vie respiratorie (in particolare polmonite e bronchite) e i sintomi come stanchezza, stress, insonnia e disturbi gastrici iniziano a farsi sempre più comuni.
Il cambio di stagione è un periodo critico sotto diversi punti di vista. Passiamo dalle fredde temperature del mattino al caldo pomeridiano, per poi tornare a patire il freddo la sera. Il nostro corpo è in difficoltà. Con il passaggio dalle temperature estive a quelle autunnali e invernali, l’organismo ha bisogno di prepararsi al cambiamento.
Di conseguenza ci saranno alcune variazioni ormonali. Un esempio è dato dalla melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia: i livelli di secrezione variano in base a una maggiore o minore esposizione al sole, andando a intaccare i nostri ritmi.
Come fare per affrontare il cambio di stagione nel migliore dei modi? Purtroppo non esiste una soluzione precisa ma è possibile ricorrere ad alcuni stratagemmi. Svolgere attività fisica, dormire almeno otto ore al giorno e seguire un’alimentazione corretta ha un’importanza fondamentale, come sempre.
Seguire una dieta sana è il primo passo per aumentare l’efficienza del nostro sistema immunitario e prendersi cura della flora intestinale. Quest’ultima è molto importante per la nostra salute. Prestare attenzione all’alimentazione è un’ottimo modo per superare al meglio il cambio di stagione e i suoi effetti collaterali.
La dieta consigliata in questo periodo è quella Mediterranea che, dalle sue origini, si contraddistingue per i numerosi benefici che porta all’organismo – tra cui la prevenzione delle malattie metaboliche, dell’obesità e delle patologie cardiovascolari.
Il modello della dieta Mediterranea favorisce le proteine vegetali rispetto a quelle animali. Nel corso della giornata non possono mancare frutta e verdura di stagione. I cereali (riso, orzo, farro e kamut) e gli pseudo-cereali (miglio, amaranto e grano saraceno) sono da consumare preferibilmente integrali.
Fondamentali sono i legumi, un’ottima fonte di proteine: in particolare ceci, fagioli, lenticchie, fave e cicerchie. Nella lista degli alimenti tipici della dieta Mediterranea ci sono anche i derivati del latte (soprattutto yogurt e kefir) e il pesce azzurro (ad esempio sgombro, sarde e alici), da consumare almeno due volte a settimana.
Per quanto riguarda la carne bianca e il loro consumo è da ridurre a un paio di volte a settimana. Lo stesso vale per le uova. I grassi saturi animali, infatti, andrebbero ridotti preferendo quelli vegetali insaturi.
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