I devastanti effetti dell’uragano Ian: si teme ancora il peggio

I devastanti effetti dell’uragano Ian: case sommerse e senza elettricità. Un paese devastato, dopo essere stato colpito dalla tempesta più forte che abbia raggiunto gli Stati Uniti negli ultimi anni.

La riduzione di intensità ha fatto retrocedere Ian da “uragano” a “tempesta tropicale”, mentre questo prosegue la sua strada verso la Carolina del Sud, lasciandosi dietro una scia di distruzione. La Florida è infatti rimasta per gran parte sommersa dalle inondazioni, e sono tante le aree ancora prive di corrente elettrica.

I devastanti effetti dell'uragano Ian si teme ancora il peggio - meteoweek.com
I devastanti effetti dell’uragano Ian si teme ancora il peggio – meteoweek.com

Il Centro nazionale degli uragani ha annunciato l’indebolimento dell’uragano, ma ha comunque sottolineato che gli effetti della tempesta sono lo stesso potenzialmente mortali. Possibile, infatti, l’innalzamento del livello del mare lungo le coste dello Stato, oltre che della Georgia e della Carolina del Sud.

Il pericolo non è ancora scampato

Una delle tempeste più pericolose che ha colpito gli Stati Uniti negli ultimi anni, ha colpito ben 2,4 milioni di case e strutture in Florida, lasciandole senza elettricità e in preda alle inondazioni nell’entroterra. L’uragano Ian è arrivato intorno alle 15:10 ora locale di mercoledì, colpendo la costa con velocità del vento fino a 241 km/h (150 mph). Scene drammatiche quelle riprese, e che hanno visto persino il tetto di un ospedale volare via a causa della forza del vento.

In un messaggio pubblicato su Facebook, il Weather Prediction Center ha detto ai residenti nella penisola centrale che le “inondazioni urbane e catastrofiche mortalmente pericolose” potrebbero continuare con buona probabilità fino a venerdì mattina. Attese, inoltre, precipitazioni così intense che potranno far registrare ben 76 cm di pioggia. Ai residenti è stato dunque ordinato di lasciare quanto prima le loro abitazioni – sebbene molti abbiano deciso di rimanere e di cercare riparo al chiuso.

Mark Pritchett, residente a Venice (a circa 95 km a sud di Tampa), ha descritto il momento “terrificante” in cui è uscito dalla sua casa mentre l’uragano si faceva strada attraverso il Golfo del Messico. “Le gocce di poggia sembravano essere sparate come aghi. La strada è tutta un fiume“, ha raccontato alla redazione dell’agenzia di stampa Associated Press. Il governatore dello stato, Ron DeSantis, ha descritto Ian come il “più grande evento alluvionale” mai avvenuto nel sud-ovest della Florida, e ha annunciato che 7.000 soldati della Guardia Nazionale sono pronti a guidare le operazioni di soccorso. Per gestire le emergenze, tuttavia, soccorritori e tecnici devono aspettare che il peggio sia passato. Nel frattempo gli aeroporti stanno cancellando voli, mentre alcuni – come quello di Jacksonville – hanno addirittura chiuso.

Il presidente Joe Biden, che ha dichiarato lo stato di catastrofe naturale, presenzierà a un briefing con l’Agenzia federale per la gestione delle emergenze. Verranno presto stanziati fondi federali aggiuntivi per aiutare le regioni colpite dalla calamità, mentre i meteorologi spiegano che non è escluso che nell’avvicinarsi alle coste della Carolina del Sud, Ian torni ad aumentare di intensità e ad essere un uragano. Il vicepresidente Kamala Harris ha nel frattempo esortato gli americani a seguire gli ordini di evacuazione. Sono già 3.200 gli uomini della Guardia nazionale arrivati in Florida, mentre altri 1.800 sono attesi nelle prossime ore.

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