Governi Meloni, si va verso due vicepremier? Nell’incontro tra la leader di Fratelli d’Italia e Tajani non sono saltati fuori nomi.
Ma per la carica potrebbero essere in corsa sia il vicepresidente di FI che Matteo Salvini
Il centrodestra vittorioso alle urne comincia a pensare alla composizione del nuovo governo. Giorgia Meloni e Antonio Tajani si sono incontrati per fare un primo punto della situazione, a cominciare dall’elezione dei presidenti dei due rami del Parlamento. Per ora sembra non ci siano ancora nomi, nemmeno per il governo. Tra le ipotesi sul tavolo, riferisce l’AGI, ci sarebbe quella di due vicepremier: lo stesso Antonio Tajani e il leader leghista Matte Salvini. Per le cariche della Camera e del Senato circolano invece i nomi di Calderoli e La Russa. Ma Giorgia Meloni non esclude di assegnare la presidenza di una Camera all’opposizione.
Tajani è tra i “papabili” anche per la Farnesina, mentre per la presidenza della Camera le sue quotazioni sarebbero in discesa. Sul “totoministri” però regna il riserbo, in primis per la poltrona del Viminale, alla quale la Lega continua ad aspirare. Il Carroccio punta a un ministero di spicco, Salvini ne parlerà con Meloni la prossima settimana. Per sostituire Di Maio agli Esteri è possibile la candidatura di Pontecorvo, come quella di Piantedosi per gli Interni. Altre figure che potrebbero far parte della squadra di governo sono quelle di Rixi, Stefani e Bongiorno (Lega), Bernini, Ronzulli e Cattaneo (Forza Italia), La Russa, Rampelli, Nordio e Urso (Fratelli d’Italia). Per il Mef resta in piedi l’ipotesi di un tecnico.
Per quel che riguarda i gruppi parlamentari c’è anche la questione dei capigruppo. Possibile che Fratelli d’Italia confermi Lollobrigida e Ciriani. Sul fronte dell’opposizione. vanno verso la conferma anche Castellone e Silvestri per il Movimento 5 stelle. Ma non è escluso che alla Camera e al Senato possano andare rispettivamente Chiara Appendino e Patuanelli (o Floridia).
Carlo Calenda e Matteo Renzi invece dovrebbero “dividersi” le due Camere: due donne (Binetti, Boschi e Gelmini le candidate) e la partita rimane aperta anche per le altre forze politiche. Il nuovo Parlamento a maggioranza di centrodestra dovrebbe partire subito col presidenzialismo. Fratelli d’Italia insiste con l’ipotesi di una Bicamerale o ad ogni modo di collaborare con l’opposizione. Al momento ha dato la sua adesione Matteo Renzi, leader di Italia Viva.
Intanto Meloni sta studiando anche i dossier sul tavolo. Primo fra tutti quello sulla legge di bilancio che entro il 15 ottobre andrà mandata a Bruxelles. Il centrodestra potrebbe già cominciare a rivedere il reddito di cittadinanza: il partito di Giorgia Meloni punta intanto a cambiare il sistema dei controlli per capire chi ha diritto al reddito di cittadinanza e chi no. L’intenzione è anche a modificare i criteri delle politiche attive sul lavoro.
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