Si ipotizza uno scambio di corpi al momento della sepoltura. La figlia del defunto ha intentato causa contro il Comune ma rimane ancora ignoto dove sia finito il cadavere del padre, morto trentatrè anni fa.
Per circa 33 anni la tomba in cui credeva ci fosse il padre defunto era occupata in realtà da uno sconosciuto. Il caso clamoroso è avvenuto a Teramo dove, nonostante foto e lapide indicassero la presenza del corpo di un uomo, alla riesumazione della salma ci si è accorti che ci si trovava davanti a un’altra persona la cui identità rimane del tutto sconosciuta.
I FATTI
Il cimitero di Pineto di Teramo, dove è avvenuto il fatto, nel 2017 decide di stilare un elenco di vecchie salme per trasferirle all’ossario. La figlia del defunto decide quindi di prendere un appuntamento con i responsabili per fissare le date dell’esumazione, ma quando si reca davanti alla tomba la trova violata e con la lapide distrutta. Chiama quindi immediatamente il servizio cimiteriale per capire i motivi dell’incidente.
La donna apprende che il corpo è stato trattato dai responsabili del cimitero per verificare le condizioni per il trasloco nell’ossario senza avere avvisato la famiglia e avvisa i suoi legali di procedere contro i responsabili per vilipendio di cadavere. La riesumazione del corpo che ne consegue con verifiche sulla sua identità ha dato luce all’incredibile caso.
DOV’E IL VERO CORPO?
Rimane l’assurdo mistero di dove si trovi la salma del defunto, essendo in quella bara presente un uomo di almeno 25 anni più giovane e con degli impianti ai denti che il padre non aveva mai avuto. La signora ha aperto una battaglia legale contro il Comune per ottenere giustizia e un cospicuo risarcimento. Il pm che cura le indagini suppone che al momento della sepoltura sia potuto avvenire uno scambio tra corpi.