Dopo aver distrutto Cuba, lasciandola senza energia elettrica, l’uragano si sta dirigendo verso la Florida, obbligando Biden e il governatore repubblicano DeSantis a collaborare mettendo da parte le ruggini
Dopo un’insolita tregua nel periodo estivo, inizia negli Stati Uniti la stagione degli uragani. Sta imperversando una tempesta forza 4, l’uragano Ian, che già ha devastato Cuba nella parte più a ovest, lasciando il Paese senza energia elettrica.
Ma no è tutto perché a Key West, ha provocato, a 120 km/h, uno dei più preoccupanti innalzamenti del mare mai visti nell’ultimo secolo. Oggi si abbatterà sulle coste della Florida con forza 4, che è praticamente il massimo. Gli Stati Uniti stanno attendendo questa tempesta terrorizzati, soprattutto perché Ian si sta dirigendo non sulla costa atlantica del Paese ma in quella occidentale, dalle parti del Golfo del Messico.
Lì non sono pronti a questo genere di emergenze, tant’è che a Tampa, in particolare, area molto popolata con migliaia di abitanti, l’ultima volta che si è abbattuto un uragano era il 1921. Sono giorni che gli abitanti di questa città hanno fatto provviste nei supermercati e stanno riempiendo sacchi con della sabbia per provare a tutelare le loro abitazioni.
C’è un piano di evacuazione ben preciso da seguire. Nelle ultime ore, tuttavia, l’uragano sembra aver puntato Naples, che non è così popolata, e Tampa non dovrebbe essere assalita frontalmente.
Come è accaduto anche in passato, l’uragano potrebbe avere conseguenze anche di tipo politico, in particolare per Biden e per il governatore repubblicano della Florida DeSantis, probabile candidato alla White House nelle prossime elezioni se Trump dovesse decidere di non riproporsi come presidente Usa.
Nonostante le aspre divisioni tra Biden e DeSantis, i due stanno collaborando al fine di far sì che la gestione dell’emergenza sia impeccabile. Si sta infatti lavorando per organizzare i soccorsi, e il governatore ha messo in campo la Guardia Nazionale e ha dato disposizioni per far evacuare 2,5 milioni di persone nell’area costiera. DeSantis ha anche ringraziato i presidente Usa per il supporto che sta ricevendo dal governo.
La White House ha replicato che le divisioni non andranno a influenzare in alcun modo i soccorsi. D’altronde, se fosse diversamente, il presidente potrebbe solo uscire male da una eventuale mal gestione di un’emergenza del genere, per cui avrebbe solo da perdere. Come del resto accadde a George Bush nel 2005 quando l’uragano Katrina distrusse totalmente New Orleans.
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