La Russia ha “vinto” i referendum farsa in Ucraina

Putin procederà all’annessione delle aree dell’Ucraina dove si è svolto il referendum farsa. Mosca riterrà da ora in poi quelle zone territorio della Federazione russa e non accetterà ulteriori interferenze.

La Russa ha reso noti i risultati del contestato referendum nelle zone ucraine occupate dall’esercito russo che prevede l’annessione delle repubbliche autoproclamate di Luhansk, Donetsk e delle aree di Zaporizhzhia e Kherson alla Federazione russa. Nel complesso sono coinvolte circa quattro milioni di persone e l’area interessata è di circa il 15% del territorio dell’intera Ucraina.

Questo referendum è assolutamente illegale, è stato dichiarato una farsa da tutte le autorità internazionali, ha visto la vittoria del Sì all’annessione con il 99% dei voti, percentuali assolutamente fuori dal reale che ben definiscono quanto questa votazione non abbia alcun valore.

PERCHE’ IL REFERENDUM E’ UNA FARSA

La votazione è avvenuta in un clima surreale, non rispettando alcuno standard valido per un processo democratico. Innanzitutto si è svolta in ben cinque giorni, era considerato illegale dall’Ucraina e da tutta la comunità internazionale e nessun organo di garanzia era presente. Si aggiunga che non è stata garantita la segretezza del voto, che la popolazione non filo-russa è perlopiù fuggita dalla zona e che coloro che si sono recati alle urne lo hanno fatto in territori occupati dalle milizie di Vladimir Putin e sotto la pressione fortissima dei militari russi armati (un referendum simile del resto già avvenuto nel 2014 in Crimea)

LA RUSSIA E LA DEMOCRAZIA

Per il portavoce del governo Dimitri Peskov, con l’annessione “la situazione cambierà radicalmente dal punto di vista legale, dal punto di vista della legge internazionale, con tutte le conseguenze corrispondenti per quanto riguarda la protezione di quelle aree e la garanzia della loro sicurezza“. La Russia procederà dunque alle operazioni burocratiche di annessione e il Cremlino potrà giustificare la decisione di mobilitare 300mila riserviti come la necessità di proteggere territori facenti parte il territorio nazionale ed evitare l’aggressione da parte dell’Ucraina in queste zone.

Se può stupire la scelta di indire un referendum che non ha chiaramente alcun valore reale, si deve comprendere anche la modalità di svolgimento in Russia delle elezioni: sebbene siano uno strumento democratico, con Putin sono sempre state fortemente pilotate e falsificate, con i responsabili dei seggi ripresi in diverse occasioni a taroccare il risultato delle votazioni, registrando inoltre la totale mancanza di una opposizione politica a causa della repressione nel Paese.

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