Il minorenne ha mostrato ai genitori la foto del bacio tra Saman e il fidanzato e questo episodio ha segnato la vita della diciottenne
Il fratello minore di Saman aveva mostrato la foto della ragazza ai genitori, foto postata dalla 18enne social, in cui baciava il suo ragazzo per le strade di Bologna. Secondo gli investigatori, proprio questa sarebbe stata una delle ragioni che hanno innescato il presunto delitto di Saman Abbas, scomparsa a Novellara (Reggio Emilia) il 30 aprile dello scorso anno.
In un’intercettazione telefonica, il minorenne, parlando con la madre latitante, ha detto:«Ora mi sto pentendo, perché ho detto». È stato proprio lui a rivelare agli investigatori che a uccidere sua sorella erano stati i familiari, soprattutto zio e due cugini. Il minorenne è attualmente in una struttura protetta in Italia, mentre i genitori sono fuggiti in Pakistan da più di un anno.
Tuttavia, il cadavere della ragazza non è stati mai rinvenuto. Il processo avrà luogo nel febbraio 2023, e i genitori di Saman sono imputati (seppur latitanti), insieme ai due cugini, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, oltre allo zio Danish Hasnain. Questi ultimi tre sono finiti in manette dopo essere fuggiti tra Francia e Spagna e catturati dalle forze dell’ordine di questi due Paesi.
Da quanto hanno ricostruito finora i carabinieri, Saman sarebbe stata uccisa e poi smembrata e gettata nel fiume Po. Questo racconto lo avrebbe fatto Ijaz a un detenuto, che poi ha raccontato ogni cosa alla polizia penitenziaria. Si tratterebbe di una versione che per gli inquirenti è credibile solo in parte e su cui ci sono attente valutazioni da fare.
Nell’intercettazione tra la madre di Saman e il figlio minore, la mamma della ragazza, latitante con il marito in Pakistan, dice:«Noi siamo morti sul posto». Il ragazzo ha contattato l’utenza pakistana dei suoi genitori, scappati in patria il giorno seguente al presunto omicidio, il 1° maggio 2021. Nelle intercettazioni viene fuori anche una ammissione del padre di Saman in cui afferma:«L’ho uccisa per la mia dignità e per il mio onore».
Dalla conversazione telefonica emerge anche grave omertà. Spuntano anche le figure di un altro zio e di un cugino, non indagati, che a detta del minorenne avrebbero avuto un ruolo nell’istigare il delitto della sorella e la madre della ragazza dice al figlio:«Lasciali stare». Ma il giovane dice di non aver dimenticato e:«Li raddrizzerò questi due». La madre replica difendendoli: «Tu non sai di lei? (si riferisce agli atteggiamenti di Saman) Davanti a te a casa… noi siamo morti sul posto, per questo tuo padre è a letto». Infine, dice: «Tu sei a conoscenza di tutto… Pensa a tutte le cose, i messaggi che ci facevi ascoltare la mattina presto, pensa a quei messaggi, pensa e poi dimmi se i tuoi genitori sono sbagliati». E qui il ragazzo confessa: «Ora mi sto pentendo, perché ho detto».