Si sono svolte ieri le elezioni politiche per la Camera e il Senato: proiezioni e numeri alla mano, il Pd ha riconosciuto la sconfitta. “Secondo partito d’Italia, faremo un’opposizione importante”.
Alla luce dei risultati elettorali, che hanno decretato l’approdo del nuovo governo guidato da Giorgia Meloni, “è una serata triste per il Paese”. A dichiararlo è stato la capogruppo Pd alla Camera, Debora Serracchiani, in una conferenza stampa tenutasi in sala David Sassoli, al Nazareno.
Il Pd si presenta ora come seconda forza politica, la prima di opposizione. “E ha una forte responsabilità”, ha incalzato Serracchiani, “di fronte all’Europa e al Paese che sta affrontando dei passaggi delicati”.
“Indubbiamente non possiamo, alla luce dei dati visti finora, non attribuire la vittoria alla destra trascinata da Giorgia Meloni”. Con queste parole Debora Serracchiani ha commentato i risultati post elezioni. Insieme a Enrico Letta e agli altri membri dello stato maggiore, la capogruppo ha seguito in diretta tutti i risvolti, fino alla terza proiezione. E ha commentato anche le performance di Renzi e Calenda, rispettivamente leader di Italia Viva e Azione. “Il terzo polo non ha ottenuto il risultato rispetto alle aspettative che aveva”, ha sottolineato Serracchiani intervenendo dal Nazareno. Ma qualche parola è stata spesa anche per i risultati ottenuti dalla Lega di Matteo Salvini: “A destra il risultato della Lega deve aprire una riflessione”. “La destra è maggioranza in Parlamento ma non nel Paese”, ha infine concluso la capogruppo del Pd.
Si ricorda che, a seguito degli ultimi dati ricevuti dalle operazioni di spoglio, la coalizione di centrodestra si è attestata al 44%. Il partito leader della coalizione si è rivelato Fratelli d’Italia, con oltre il 26%. Brutto colpo per la Lega, che invece crolla al 9%, seguito subito dopo da Forza Italia che ottiene invece l’8%. Per quanto riguarda la coalizione di centrosinistra, i numeri non arrivano nemmeno al 27%. Il Pd, secondo partito d’Italia, rimane sotto il 20%, con Alleanza Verdi e Sinistra che riesce a superare la soglia del 3%. Non riescono nell’intento, invece, +Europa e Impegno Civico di Luigi Di Maio – quest’ultimo non arriva nemmeno all’1%. Buona la performance del Movimento 5 Stelle, che guidato da Giuseppe Conte è riuscito a guadagnare il 15%. Azione-Italia Viva, ovvero il Terzo Polo formato da Renzi e Calenda, si ferma invece sotto l’8%.
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