Regionali Sicilia, vince ancora il Centrodestra con Renato Schifani

Vittoria anche nelle amministrative siciliane per il Centrodestra. Viene eletto presidente della Regione Renato Schifani, ex-presidente del Senato divenuto famoso per il Lodo Schifani che salvava Berlusconi dai processi. 

Lo spoglio è iniziato alle 14 per dare il tempo ai seggi di finire le operazioni per le elezioni politiche, ma la vittoria di Renato Schifani come presidente della regione Sicilia appare ormai certa. Le proiezioni lo danno in netto vantaggio con circa il 40% dei voti per il Centrodestra, seguito da Cateno De Luca al 24,4%, Caterina Chinnici al19%, mentre il grillino Nuccio Di Paola intorno al 15,5%.

Schifani era sostenuto da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega (che in Sicilia si presenta come Prima l’Italia – Salvini Premier), Democrazia Cristiana, Popolari e Autonomisti. Cateno De Luca da liste civiche a lui collegate ma anch’esse di area Centrodestra, Caterina Chinnici da Partito Democratico e Cento Passi per la Sicilia (che fa riferimento a Claudio Fava), Di Paola era sostenuto dal solo Movimento 5 Stelle, Gaetano Armao da Azione – Italia Viva ed Eliana Esposito da Siciliani Liberi.

CHI E’ VITO SCHIFANI

Schifani è un politico di lungo corso. E’ stato presidente del Senato tra il 2008 e il 2013 nella XVI Legislatura dopo essere stato eletto senatore per sei volte consecutive nelle fila del Forza Italia nel collegio di Palermo. Avvocato, ha ricoperto anche il ruolo di presidente del Nuovo Centrodestra e di capogruppo per FI. Sono diverse le dicerie sui suoi rapporti con la criminalità organizzata in Sicilia, come nel caso in cui fu indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, indagine poi archiviata 15 anni dopo e  per le dichiarazioni di un ex-killer di Cosa Nostra nel 2014 che affermava che Schifani fosse stato messo in politica dai boss. E’ divenuto famoso per la proposta del Lodo Schifani nel 2003 il quale sospendeva i processi in corso contro le cinque più alte cariche dello Stato, bloccando di fatto il processo SME a Berlusconi, poi dichiarato incostituzionale.

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