Dure le parole del ministro degli Esteri russo Lavrov all’Onu: “L’Europa è succube degli Usa, voto in Italia minacciato da von der Leyen. Situazione senza precedenti. Russofobia dilagante”.
Dure le parole pronunciate dal ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, durante il suo intervento all’Assemblea generale dell’Onu. L’accusa da parte della Russia è di “provocazioni grossolane e messe in scena“, che l’Occidente metterebbe in atto invece di ricercare dialogo e compromessi.
“Invece del dialogo dobbiamo affrontare la disinformazione e le bugie dell’Occidente, che minano la fiducia nelle leggi internazionali e nelle istituzioni internazionali”, ha evidenziato il ministro. E punta il dito anche verso gli Stai Uniti. Lavrov ha infatti denunciato che, “contrariamente al buon senso più elementare, Washington e Bruxelles hanno esacerbato la crisi dichiarando una guerra economica alla Russia“.
“A Washington c’è una dittatura e l’Europa è soggiogata”
Senza mezzi termini, il ministro degli Esteri russo ha dichiarato che l’Europa viene indottrinata dagli Stati Uniti. E in merito alle elezioni che si stanno tenendo oggi nel nostro Paese, Lavrov ha accusato di arroganza il capo della Commissione europea Ursula von der Leyen, dopo aver avvertito che l’esecutivo dell’UE dispone degli strumenti per orientare le elezioni in Italia nella direzione favorita da Bruxelles.
“Questa è arroganza, senso di diritto, eccezionalismo… È incredibile, non ricordo di aver mai sentito simili minacce dalla leadership europea. L’Unione europea sta diventando un’entità dittatoriale”, ha infatti incalzato il ministro russo ai giornalisti a margine del dibattito generale dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, a New York City.
“Oggi si sta decidendo la questione del futuro ordine mondiale”, ha poi proseguito. “La russofobia ufficiale in Occidente ha acquisito proporzioni grottesche e senza precedenti. Non esitano a dichiarare apertamente la loro intenzione non solo di infliggere una sconfitta militare al nostro Paese ma anche di smembrarlo e cancellarlo dalle carte geografiche”. E accusando anche gli Stati Uniti, Lavrov ha parlato della “dottrina Monroe“, che sta guadagnando “una portata globale”, e trasformando l’intero globo nel proprio “cortile di casa”.
Nel frattempo, nelle province occupate dalla Russia si stanno tendendo le votazioni per i referendum di annessione. “Quattro seggi elettorali sono stati aperti presso i rifugi temporanei per gli sfollati e resteranno aperti fino al 27 settembre”, ha reso noto la commissione elettorale della Kamchatka lo scorso 23 settembre. Dal canto suo, l’Occidente guarda alle votazioni come “illegittime”, come un subdolo tentativo di infangare l’annessione indebita delle regioni da parte di Mosca.