Volantino elettorale in chiesa, il prete Fermate i partiti che difendono il ddl Zan - meteoweek.com
Volantino elettorale in chiesa, il prete: “Fermate i partiti che difendono il ddl Zan”. Propaganda elettorale in parrocchia, ma il sindaco interviene: “Il parroco non faccia politica”.
Con le elezioni ormai alle porte – è domenica 25 che gli italiani sono chiamati al voto – c’è chi fa propaganda anche in Chiesa. Emblematico, in questo senso, il caso sollevato già da diverse testate nazionali, le quali additano il parroco di Sona (comune di Verona).
Proprio in questa parrocchia, infatti, don Giorgio Zampini, 53enne che da 11 esercita il suo ruolo nel paese, ha fatto distribuire un volantino che parla da sé: “Non votate chi sostiene il Ddl Zan”.
“In occasione del prossimo diritto e dovere di recarsi alle urne e nella confusione che regna sovrana in questi tempi abbiamo riflettuto e ritenuto indispensabile non lasciare senza consiglio chi a noi si è rivolto, imbarazzato per quanto si dovrà compiere domenica 25 settembre”, si legge nell’incipit del volantino di otto pagine fatti distribuire in parrocchia da don Giorgio Zampini, arciprete di Sona (Verona).
“Qui occorre scegliere partiti che condividano la nostra esperienza religiosa e possiamo essere liberi di professare la nostra fede. Devono anche rispettare il crocifisso come segno religioso e culturale. Occorre scegliere un partito che non sia fra quelli che promuovano il ddl Zan, un decreto liberticida”, si legge poi in un altro passo del libretto. Libretto del quale don Zampini non rivendica la paternità – riporta l’Arena – ma che sicuramente approva. “È di un personaggio che non vuole sia detto il nome, e che ha chiesto di distribuirlo fuori dalla chiesa. E io sono stato d’accordo”, ha infatti spiegato il sacerdote.
Che ha poi incalzato sulle motivazioni di una simile “propaganda” fatta liberamente circolare in ambiente religioso. “Diventa importante cercare almeno quei partiti che difendono la vita, che sono contro la violenza ai bambini, che non aprano all’utero in affitto, che non approvino legalizzazioni di droghe leggere e quindi la coltivazione della cannabis con la scusa di far del male alla mafia”, ha raccontato il prete. Per don Zampini, infatti, diventa importante scegliere dei partiti che difendano la famiglia, la sua sacralità e i suoi valori, poiché “cellula fondamentale” della società. Non può esserci spazio, evidenzia, per altri tipi di famiglie – leggasi unioni civili e/o matrimoni ugualitari.
Impensabile, per il sacerdote. Anche perché, incalza, “l’unica famiglia è quella naturale voluta da Dio fin dalle origini”. Per questo occorre scegliere “partiti che condividano la nostra esperienza religiosa”, che rispettino il crocifisso come “segno religioso e culturale”, partiti che non promuovano il “liberticida” Ddl Zan, che difendano “il valore della vita nel suo nascere e nel suo morire”.
Diverso l’atteggiamento del sindaco Gianluigi Mazzi, che in merito alla vicenda ha spiegato: “Don Giorgio Zampini ha posizioni precise e collocabili politicamente che già in passato ha espresso in occasione delle elezioni. Non utilizzerei un documento di questa natura per fare propaganda”. Per il primo cittadino, infatti, i ruoli vanno distinti: “Il parroco non faccia politica, il sindaco non si intrometta sugli aspetti di fede. Religione e credo cattolico non hanno colori politici”.
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