Ennesimo caso di femminicidio a Spine: l’orrore potrebbe essersi consumato davanti al bimbo di 4 anni. Un uomo di 35 anni ha ucciso la compagna a coltellate per motivi di gelosia.
Orrore a Spinea, nel Veneziano. Una violenta lite si è trasformata in tragedia, e morire è ancora una volta donna, vittima di violenze e vessazioni domestiche. Il dramma si è consumato poco dopo la mezzanotte di oggi, in un’abitazione di zona Graspo d’Uva, al civico 4 di via Mantegna. Una zona dove nessuno si sarebbe mai aspettato un simile delitto.
A perdere la vita è Lilia Patranel, moldava di 42 anni, uccisa a coltellate dal marito 35enne Alexanandru Dimitrova. Lo stesso che ha dato in seguito l’allarme alle forze dell’ordine, allarme pervenuto verso le prime luci dell’alba. In casa, al momento del femminicidio, c’era anche il figlio piccolo della coppia, un bimbo di soli 4 anni. Ma è ancora tutta da chiarire la vicenda.
La violenza scattata dopo un acceso litigio
Non è ancora chiaro se il piccolo abbia assistito o meno alla terribile vicenda. L’omicidio si è verificato verso la mezzanotte, per quello che – secondo le ricostruzioni – pare sia stato un furioso litigio scoppiato per motivi di gelosia. Gli inquirenti stanno ancora effettuando tutti i rilievi di rito all’interno dell’appartamento che è stato teatro dell’orrore. L’obiettivo è quello di raccogliere tutti gli elementi utili a chiarire e ricostruire le ultime ore di vita della donna di origine moldava.
Pare tuttavia che l’assassino avesse già dato segni di violenza in passato. I vicini, riportano le fonti, parlano di un uomo dai comportamenti aggressivi, protagonista e fautore di accesi litigi anche con gli abitanti del condominio. Nella scorsa notte, però, l’uomo avrebbe barbaramente sfogato la sua violenza contro la moglie. Preso un coltello, avrebbe colpito ripetutamente la donna fino a farla cadere a terra, esanime. Inutile l’intervento dei soccorritori: quando sono giunti sul posto, Lilia Patranel era già morta. In casa è stato ritrovato anche il loro bambino di soli 4 anni, rimasto illeso.
A lanciare l’allarme di quanto successo è stato lo stesso Alexanandru Dimitrova, attorno alle ore 5 del mattino. L’uomo è stato fermato e arrestato dai carabinieri. Nel corso dell’interrogatorio effettuato presso la caserma, il 35enne romeno si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere.