Parvin Tadjk, la moglie del fondatore M5S e madre di Ciro Grillo, conferma la sua versione dei fatti al processo in Sardegna contro il figlio e tre suoi amici.
Quella notte lei – che dormiva nella casa accanto a quella dei presunti abusi – non ha sentito niente di strano.
Andrà avanti il 19 ottobre prossimo davanti al tribunale di Tempio Pausania il processo, a porte chiuse, a Ciro Grillo, figlio di Beppe Grillo. Il giovane, com’è noto, è accusato di uno stupro di gruppo, insieme ad altri tre amici (Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria).
I fatti che gli vengono contestati sarebbero avvenuti la notte fra il 16 e il 17 luglio 2019 in Sardegna, all’interno di un appartamento del Pevero, in Costa Smeralda.
Ieri c’è stata la quarta udienza del processo. Dove è stata chiamata a testimoniare per un’ora Parvin Tadjk, la madre di Ciro. La donna quella notte dormiva in una casa accanto a quella dove, secondo la denuncia di una giovane italonorvegese e della sua amica, si sarebbero consumate le presunte violenze di gruppo. La mamma del figlio di Beppe Grillo ha confermato quanto già sta agli atti: quella notte non ha sentito niente.
Le perplessità del legale di parte civile
Oltre alla mamma di Ciro Grillo, hanno deposto sul banco dei testimoni anche, l’amica Maria Cristina Stasia e la governante della famiglia Grillo, Rosa Marilù Avila Jimenez. Tutte e due quella notte alloggiavano nello stesso appartamento della moglie del fondatore del Movimento Cinque stelle.
Ma Dario Romano, l’avvocato di parte civile che assiste la presunta vittima insieme a Giulia Bongiorno, parla di “forti contraddizioni” emerse dalla testimonianza di ieri. Contraddizioni da lui contestate anche con atti documentali. Per l’avvocato di ‘Silvia’ (nome di fantasia) che la madre di Ciro non abbia udito nulla “è ininfluente perché nessuno ha mai parlato di urla o di grida”. “Non stiamo parlando di uno stupro avvenuto per strada, ma di una persona che non era neanche nelle condizioni di urlare“, ha spiegato l’avvocato Romano dopo l’udienza.
La testimonianza di Parvin Tadjk
Di tutt’altro avviso l’avvocata Antonella Cuccureddu, che difende Francesco Corsiglia. Che ricorda come “la signora Grillo, così come tutti gli altri testimoni, anche quelli che sono stati sentiti le volte precedenti, ha raccontato di non aver sentito niente. Né lei né le persone che abitavano nella sua casa”. La madre di Ciro ha descritto come “assolutamente normale” la giornata seguente al presunto stupro di gruppo. Così come la colf della famiglia Grillo.
La legale della difesa ha poi fatto notare che se Parvin Tadjk avesse udito dei rumori provenire dall’appartamento vicino sarebbe senza dubbio intervenuta. Come aveva fatto altre volte quando il figlio e gli amici avevano fatto rumori molesti. “Stiamo parlando di un abuso”, ha puntualizzato l’avvocata Cuccureddu, “che è stato descritto con urla, spinte, ribellione eccetera”. Tanto più che la finestra dell’appartamento del presunto stupro di gruppo “era aperta, l’hanno confermato tutti”, ha aggiunto la Cuccureddu.