Una 15enne sarebbe stata persuasa dal suo coach di nuoto a entrare nella sua stanza d’hotel con una scusa, per poi tentare di violentarla
Una ragazzina di 15 anni, che nel periodo in cui sono occorsi gli eventi, di anni ne aveva 14, sarebbe stata persuasa dal proprio coach di nuoto a recarsi nella sua camera di hotel con una scusa, dove l’uomo avrebbe poi cercato di violentarla.
La ragazzina ha raccontato che il suo coach di nuoto, nel corso di una trasferta con la squadra a Roma, da colui che ne seguiva allenamenti e progressi in vasca, si sarebbe trasformato nel suo carnefice. La ragazza, che oggi ha 15 anni, in un incontro protetto con tanto di assistenza psicologica, ha raccontato ai magistrati della Procura romana della violenza che avrebbe subito dal suo ex allenatore, finito sotto accusa per violenza sessuale aggravata, come riporta Il Messaggero.
L’uomo, secondo il racconto della ragazzina, avrebbe abusato di lei in una camera d’hotel, con la scusa di darle delle raccomandazioni per la competizione. La ragazza, infatti, era a Roma in trasferta per una gara di nuoto a livello nazionale, ed era giunta con la squadra da Udine e con i compagni e il coach alloggiava in un albergo della zona Prati.
«Stavo chiacchierando nel corridoio insieme ad alcuni compagni di squadra, all’improvviso lui è uscito dalla sua stanza e mi ha detto che mi doveva parlare. Avevo capito che avremmo parlato della gara, pensavo mi dovesse dare dei consigli». Ma la ragazza prosegue e spiega che dopo averle dato consigli iniziali in merito alla competizione, avrebbe cominciato a porle delle domande molto personali, e poi avrebbe pure tentato di spogliarla, mettendole le mani sotto gli abiti.
La 15enne, però, avrebbe rifiutato le presunte avances del suo coach e sarebbe scappata piangendo nella sua camera d’albergo. Di questa violenza ne avrebbe parlato soltanto con i suoi genitori, che hanno quindi sporto denuncia contro l’uomo, che nega ogni addebito nei suoi confronti. Secondo gli avvocati del coach, l’allenatore avrebbe rimproverato la ragazza che stava facendo chiasso in corridoio e che non metteva abbastanza impegno durante la preparazione per le gare, al punto che aveva ipotizzato di mandarla via dalla squadra.
Il coach continua a esercitare la propria attività in Friuli Venezia Giulia, in attesa che la magistratura faccia luce su quanto sia successo davvero.