Cifre ancora provvisorie a cinque giorni dal terribile nubifragio che ha colpito le Marche. Non è facile contare tutti i danni.
Alle cifre dei danni ne andranno aggiunte altrettante per mettere in sicurezza un territorio fragile costantemente minacciato dai cambiamenti climatiici.
Almeno due miliardi di euro. È la prima stima, ancora provvisoria, del conto dei danni provocati dalla devastante alluvione che giovedì scorso ha colpito il centro-nord delle Marche.
Anche il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, fatica a stimare con precisione l’entità dei danni subiti.
“Non sarà un miliardo e forse non saranno nemmeno 10”, ha risposto Acquaroli a chi gli chiedeva le cifre dei danni a cinque giorni dalla calamità. Non è facile contare i danni per almeno due ordini di ragioni. In primo luogo molti imprenditori, in particolare dell’agricoltura e del commercio, non sono ancora riusciti a entrare nelle loro proprietà per cercare di capire cosa può essersi salvato e cosa no dalla fiumana di acqua e fango. In secondo luogo, la catena informativa passa attraverso comuni e associazioni di categoria. E le cifre sono in continua evoluzione da un’ora all’altra.
Altri 2 miliardi per la messa in sicurezza del territorio
Alla stima di 2 miliardi di anni vanno aggiunti altri 2 miliardi per mettere in sicurezza un territorio fragile, attraversato da 12 fiumi. Un pericolo continuo, una vera e propria bomba a orologeria, con un cambiamento climatico diventato una realtà con cui fare i conti ogni giorno.
Esattamente quanto è accaduto giovedì scorso, quando una enorme cella autorigenerante ha fatto crescere a dismisura il Misa e il Nevola, i fiumi che attraversano la zona di Senigallia. E che ha fatto passare i due corsi d’acqua da “una condizione di magra fino a 6 metri in poche ore”. A raccontarlo è Paolo Santoni, responsabile del Centro Funzionale Multirischi delle Marche, l’ente che elabora le previsioni meteo traducendo gli effetti calamitosi sul suolo con i vari allerta meteo di colore giallo, arancione, rosso.
“Servono risorse e un piano nazionale per la manutenzione”, afferma il governatore Acquaroli. Le risorse disponibili, a cinque giorni dalla terribile alluvione, sono poche: solo alcuni milioni. Cinque pronto cassa dal governo, uno da linea attivata dalla camera di commercio regionale. Un altro lo ha donato la famiglia Della Valle.
Poco per far fronte a uno scenario che vede ancora due persone disperse e più di cento sfollati. Ancora in corso infatti le ricerche del piccolo Mattia (8 anni) e della 56enne Brunella Chiù. Senza contare il fango che ancora invade 19 comuni e le tante aziende a rischio chiusura. Sullo sfondo del disastro poi l’annosa questione della burocrazia e delle pratiche di ricostruzione da semplificare.