Il cambiamento climatico minaccia la salute e la sopravvivenza degli alberi in 164 città: l’allarme lanciato da un team di ricerca internazionale. Presi a riferimento le specie di 78 paesi.
Non soltanto eventi estremi, catastrofi alluvionali, gravi siccità e temperature da record. Gli effetti del cambiamento climatico possono essere osservati anche attraverso lo stesso tessuto floristico cittadino.
Secondo quanto recentemente analizzato in uno studio pubblicato sulla rivista Nature Climate Change, infatti, il cambiamento climatico sta già minacciando la salute e la sopravvivenza degli alberi urbani, con più della metà delle specie che risente del caldo e delle temperature anomale fuori stagione.
A rischio il 60% delle specie cittadine: l’allarme degli scienziati
Querce, aceri, pioppi, olmi, pini e castagni urbani: questi e oltre 1.000 specie arboree sono state segnalate a rischio sopravvivenza a causa del cambiamento climatico. “Il 56% e il 65% delle specie in 164 città di 78 paesi stanno attualmente sperimentando delle condizioni di temperatura e di precipitazioni troppo abbondanti rispetto alla loro area geografica”, spiega infatti il team di ricerca guidato da Manuel Esperon-Rodriguez della Western Sydney University di Penrith, in Australia.
Gli alberi che siamo soliti vedere mentre passeggiamo per le vie cittadine offrono effetti benefici e rinfrescanti per la popolazione: non soltanto offrono ombra e riparo, ma rendono anche le città più vivibili. Tuttavia, moltissime di queste piante che vivono nelle aree urbane più popolose sono fortemente stressate dal cambiamento climatico. Un clima che, man mano che diventa più caldo e secco, aumenta potenzialmente il numero delle specie a rischio sopravvivenza.
“Gli alberi urbani sono in grado di migliorare la salute fisica e mentale dei cittadini, sono importanti per l’integrazione sociale e possono mitigare gli effetti dell’aumento della temperatura”, ha affermato Rodriguez a BBC News. “Tutti questi vantaggi sono forniti principalmente dagli alberi più vecchi e grandi, quindi dobbiamo assicurarci che ciò che stiamo piantando oggi raggiunga quella fase di maturità che possa apportare benefici per le generazioni future”, ha aggiunto poi l’esperto. Per il loro studio, i ricercatori hanno utilizzato il Global Urban Tree Inventory, un database che registra più di 4.000 diversi alberi e arbusti piantati in 164 città di 78 paesi diversi. Database, questo, che gli ha permesso di valutare il probabile impatto del riscaldamento globale sugli alberi piantati lungo le strade e nei parchi dei centri urbani.
Delle 164 città analizzate, più della metà delle specie arboree risulterebbe già a rischio a causa dell’aumento delle temperature e delle variazioni delle precipitazioni nel corso dell’anno. E si prevede, purtroppo, che entro il 2050 questa percentuale salirà a oltre due terzi. “Si prevede che il rischio sarà maggiore nelle città a basse latitudini, come Nuova Delhi e Singapore, dove tutte le specie di alberi urbani sono vulnerabili ai cambiamenti climatici”, si legge del resto nell’articolo pubblicato. Ma la problematica riguarda, purtroppo, anche le città europee.
Non a caso a Parigi, che si definisce una delle “capitali più boscose d’Europa”, le recenti ondate di caldo anomalo hanno messo in luce come la mancanza di alberi e vegetazione possa rendere alcune parti della città molto più calde di altre. Basti pensare, del resto, ai 56°C registrati intorno al teatro dell’opera Palais Garnier, e ai 28°C segnalati nei pressi dell’alberato Boulevard des Italiens. Ed è per questo che è stato deciso di piantare 170.000 nuovi alberi entro il 2026, così da aiutare la capitale francese a rimanere più vivibile e a combattere al contempo il cambiamento climatico.