Russia, il ministro della Difesa Sergei Shoigu: “Kiev ha esaurito le scorte di armi sovietiche, Mosca sta combattendo più contro l’Occidente che contro l’Ucraina”.
Si è tenuto qualche ora fa, dopo diversi rinvii e ritardi, il secondo discorso alla Nazione dall’inizio della guerra di Vladimir Putin. Il leader del Cremlino ha annunciato la “mobilitazione militare parziale della Russia” il giorno dopo l’annuncio dei “referendum” sui territori ucraini occupati – referendum che il premier Mario Draghi ha definito “ulteriore violazione del diritto internazionale” nell’ultimo intervento all’Assemblea dell’Onu.
Mosca si è infatti detta pronta a mobilitare i riservisti per “difendere la Russia” che “l’Occidente vuole indebolire, dividere e distruggere”, paventando in diretta l’eventualità di usare anche le armi nucleari se necessario. “Quando la sua integrità territoriale è minacciata, la Russia usa tutti i mezzi a disposizione. Coloro che cercano di ricattarci con armi nucleari devono sapere che le abbiamo anche noi. Non sto bluffando”, ha infatti minacciato il leader del Cremlino nel suo discorso video preregistrato. Dal canto suo, anche il ministro della Difesa è stato chiarissimo: “Oggi Mosca sta combattendo più contro l’Occidente che contro l’Ucraina“.
“La Russia sta combattendo contro l’Europa e la Nato”
“Non posso che sottolineare il fatto che oggi stiamo combattendo contro l’Occidente collettivo più che contro l’Ucraina e l’esercito ucraino di per sé, perché, di fatto, l’Ucraina ha già esaurito tutte le armi sovietiche che aveva“, ha spiegato il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, durante il suo intervento a Rossiya 24. Il Paese guidato da Volodymyr Zelensky starebbe dunque facendo affidamento agli aiuti offerti dalle potenze europee. “Un vasto numero di nuovi membri dell’Unione Europea, che sono particolarmente zelanti, stanno facendo il loro meglio, hanno svuotato tutti i magazzini, li hanno ripuliti con attenzione per poter dare tutto all’Ucraina”, ha infatti incalzato il ministro della Difesa russo.
Ma per Shoigu il discorso si pone anche al di là del semplice dispiegamento di armi e risorse belliche. “Già è arrivato il momento nel quale stiamo di fatto combattendo contro l’Occidente collettivo più la Nato. Quando parliamo di ciò non ci riferiamo solo alle armi che sono state fornite in quantità e volumi enormi, ma ovviamente anche a tutti i sistemi disponibili, come quelli di comunicazione, di elaborazione delle informazioni, di riconoscimento satellitare”, ha evidenziato il ministro sovietico.
E lancia poi ancora un’altra scoccata alla Nato, spiegando che la minaccia arriva anche dallo spazio, dato che ormai “la verità” è che “l’intera galassia di satelliti” dell’Organizzazione starebbe lavorando attivamente contro la Russia. “Secondo le nostre stime, oltre 70 satelliti militari e più di 200 satelliti civili stanno lavorando per localizzare i siti dove sono di stanza le nostre unità”, ha infatti aggiunto Sergei Shoigu.